Da molti anni si tenta di scoprire le cause che sono alla base della sindrome di Autismo. In generale la patologia si manifesta entro i tre anni d'età e colpisce più i maschi che le femmine. Sono iniziate le prime sperimentazioni cliniche per un farmaco, che rappresenterebbe una speranza per tanti genitori e che sarebbe in grado di curare molte forme di autismo. Negli ultimi anni i casi di autismo sono più che raddoppiati in tutto il mondo.

Cos'è la Nitrosinaptina e come funziona

Questa sostanza è stata testata sui topi e ha riportato ad un corretto funzionamento dei neuroni. Inoltre somministrando la nitrosinaptina ai topi con la malattia, si è scoperto che alcune anomalie cerebrali si sarebbero normalizzate. La somministrazione di questa sostanza, riequilibra l'attività non sufficiente dei neuroni inibitori e l'attività eccitatoria dei neuroni. La nitrosinaptina funzionerebbe portando equilibrio fra i neuroni. I ricercatori hanno osservato i comportamenti dei topi, dopo la somministrazione del farmaco. I comportamenti degli animali sono risultati normali, senza anomalie presenti nella sindrome autistica.

I risultati dei test effettuati sui topi sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications e si spera che a breve si possa sperimentare il nuovo farmaco sui primi pazienti con esiti positivi.

Le reali potenzialità del farmaco

La ricerca condotta dal dottor Stuart Lipton, ha evidenziato potenziali benefici; I test sono stati condotti su modelli murini e su cellule in coltura di pazienti con la sindrome autistica. In via generale, risultati precisi e riconoscibili si avranno dopo un certo numero di sperimentazioni, come avviene per tutti i nuovi farmaci. Il professor Lipton è molto ottimista al riguardo. Egli spera, infatti, in un'efficace risposta del farmaco sugli esseri umani. Bisogna pensare che questi primi risultati arrivano dopo anni in cui vi erano opinioni contrastanti su possibili fattori scatenanti della malattia e le diverse terapie messe in atto.

Le speranze delle associazioni di genitori

I risultati promettenti stanno dando molta speranza, per questo motivo i genitori di bambini autistici si sono uniti a supporto di questa ricerca, costituendo associazioni e anche gruppi sui social network, dopo i primi test positivi. Il nuovo farmaco è ancora oggetto di studi e si pensa anche ad una sua estensione per la cura di altri tipi di patologie come l'Alzheimer.