A pochi giorni dall’apertura ufficiale della stagione delle dichiarazioni reddituali per milioni di italiani, molti di essi sono alla ricerca della documentazione necessaria per approntare 730 o Modello Redditi PF nel miglior modo. Dubbi e perplessità sono all’ordine del giorno, tra redditi da dichiarare, spese da scaricare ed altri adempimenti. Uno di questi è relativo alle borse di studio che sono state percepite nel 2016, dal dichiarante o dai propri familiari.

Come vanno inserite nei modelli di dichiarazione e soprattutto sono tassabili e fanno reddito? Ecco come comportarsi tra borse di studio italiane o estere.

Le differenze tra corsi di specializzazione, dottorandi e così via

Per quanto concerne le Borse di Studio italiane, in genere, se sono state percepite da soggetti residenti in Italia dal punto di vista fiscale, sono imponibili. In pratica, le somme incassate come borsa di studio sono equiparate al reddito imponibile. Questo se il soggetto a cui è erogata, non è un lavoratore dipendente del soggetto erogatore. Esistono però numerose esenzioni che portano ad evitare di inserire le Borse di Studio nella dichiarazione dei redditi.

Su questo argomento le istruzioni per la compilazione del 730 o dell’ex modello Unico (oggi Redditi PF) sono abbastanza chiare e consultabili on line sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Non vanno dichiarate le borse di studio erogate da Università per i corsi delle scuole di specializzazione, i dottorati di ricerca, i corsi di perfezionamento italiani o esteri e tutte le attività successive al dottorato. Inoltre, non vanno inserite le Borse di Studio erogate dalle Regioni, comprese quelle a Statuto Speciale o le Province Autonome.

Casi particolari di esenzione e Borse di Studio estere

Fermo restando che la Legge in materia, non ammette interpretazioni diverse, le Borse percepite al di fuori dei parametri prima citati, vanno dichiarate come redditi e tassate.

Oltre ai sopracitati casi, ci sono esenzioni particolari, come quelle assegnate a soggetti come gli orfani di vittime di terrorismo o di atti criminali. Inoltre, nel campo delle Università di Medicina e Chirurgia è il Ministero della Salute ogni triennio a emanare regole a parte in materia di Borse di Studio, anche per quanto riguarda l’utilizzo delle stesse ai fini fiscali. Anche le Borse di Studio percepite all’estero, seguono la stessa linea tracciata per quelle italiane, cioè sono esenti se incassate allo scopo di sopperire alle spese per studenti ed apprendisti all’estero per esclusivo motivo di studio o specializzazione. L’esenzione però vale nello Stato estero dove si dimora per studio.

In Italia invece vanno tassate e nei casi di doppia tassazione, cioè sia all’estero che in Italia, il soggetto maturerà un credito di imposta dalla nostra Agenzia delle Entrate, di importo pari a quanto pagato di tasse all’estero.