Per evitare che la maggior parte dei nostri dati sensibili, spesso conservati nei nostri Smartphone, finiscano in mani indesiderate l’Apple ha messo a punto una nuova soluzione. Fingerprint activation of a panic mode of operation for a mobile device, il nuovo progetto proposto dalla società statunitense, per attivare il cosiddetto 'Panic Mode' grazie a un’impronta digitale. Questo nuovo accorgimento, brevettato dall’azienda di Cupertino e depositato negli Stati Uniti a maggio per fronteggiare situazioni di pericolo, implicherebbe la trasformazione del tasto Home in un pulsante d’emergenza attivato con un dito a scelta.
L’avviamento della modalità d’emergenza, comporterebbe il blocco dei dati sensibili rendendoli quindi inaccessibili a eventuali estranei o addirittura avvertirebbe del pericolo in corso le forze dell’ordine, grazie all’invio della posizione, tramite coordinate GPS e della foto dell’aggressore.
Un vero e proprio salvavita
L’Apple non si è limitata a ideare un semplice stop all’accesso dei propri dati, ma si è spinta oltre. Salvando su iCloud i dati relativi all’immagine tramite una foto o la voce, grazie ad una registrazione del malintenzionato, sarebbe possibile mettere in allerta anche la polizia, che riceverebbe questi dati.
E come se non bastasse, a salvaguardia della vostra incolumità e di quella del vostro smartphone, questa nuova funzione potrebbe far partire anche un allarme audio a mo’ di serena, disattivabile solo con la conferma di scampato pericolo da parte dell’aggredito.
Pare però che la creazione e la diffusione di tale funzione sia ancora tutta da definire. Nel progetto della Apple ci sono anche delle altre funzioni come l'invio di un segnale di allerta ad altri iPhone nei paraggi e la funzione di inoltro chiamata grazie ad un’applicazione specifica. Una funzione innovativa che, anche se definita nel brevetto della primavera scorsa, non sappiamo ancora se sarà disponibili sul nuovo IPhone 7 . Secondo alcune indiscrezioni infatti, Apple vorrebbe rimuovere il tasto Home a vantaggio del TouchID nel display rendendo incerta la compatibilità tra le due soluzioni