La sonda Schiapparelli è entrata nell'atmosfera marziana ad una velocità di 21 mila chilometri orari, razzi propulsori e paracaduti ne hanno progressivamente ridotto la velocità fino a zero nel momento di toccare il suolo del pianeta rosso. Il tutto è durato sei interminabili minuti, durante i quali i responsabili della missione dell' Esa, l'agenzia spaziale europea, hanno trattenuto il fiato in attesa di un segnale dalla sonda.
Il segnale non è arrivato, un minuto prima di toccare terra si sono persi i contatti radio con il lander.
Il mistero della sonda europea non sarà svelato prima di giovedì mattina
La sorte della sonda Schiapparelli non sarà svelata prima di giovedì mattina. Roberto Battiston, presidente dell'Asi, l'agenzia spaziale italiana, afferma che il primo segnale della sonda è giunto nella sala operativa ma per avere la certezza della buona riuscita della missione bisogna attendere il secondo segnale di conferma, che non è ancora arrivato. Paolo Ferri, direttore delle operazioni di volo aggiunge che non è un buon segno e che non resta che attendere e incrociare le dita.
Perché bisogna attendere fino a domani per sapere dove è Schiapparelli
La 'voce' di Schiapparelli arriverà sulla terra trasmessa dalle sonde che orbitano intorno a Marte, in particolare da Mars Express e Trace Gas Orbiter e potranno farlo solo quando le condizioni lo permetteranno. Il primo segnale, durante le fasi di atterraggio della sonda Schiapparelli, quando viaggiava a 21 mila chilometri orari è giunto forte e chiaro, così come chiaramente si è improvvisamente interrotto. Il tutto accadeva alle 17 ma al Giant Metrewave Radio Telescope, stazione con base in India, a Pune, è arrivato alle 19. Si tratta di una enorme quantità di dati che, prima della mezzanotte di mercoledì, non saranno ancora disponibili, poi dovranno essere raccolti e rielaborati e il loro contenuto non sarà consultabile prima della mattinata di giovedì.
La missione della sonda Schiapparelli
Durante i sei interminabili minuti delle fasi di atterraggio, la sonda Schiapparelli ha raccolto preziosissimi dati e immagini dell'atmosfera e del suolo marziano che saranno utilizzati per le future missioni sul pianeta rosso quando si prevede di inviare i primi astronauti alla scoperta di Marte.