Lee Jae-yong, vicepresidente di Samsung Electonics è stato messo sotto inchiesta con richiesta di arresto dagli inquirenti in Corea del Sud. La notizia sta circolando ormai velocemente visto che Lee stava per ereditare la società di famiglia dal padre, Lee Kun-hee, che l'aveva abbandonata nel 2008 a causa di uno scandalo sulla gestione di alcuni fondi illeciti. Lee Senior era ritornato al comando di Samsung nel 2010 ma dopo un attacco di cuore nel 2014 lo stesso ha dovuto lasciare la gestione aziendale al figlio Lee Jae-yong, che ha 48 anni. Lee è accusato di appropriazione indebita, visto il sospetto che lo stesso abbia dato 43 miliardi di won a Choi Soon-sil, in buoni rapporti con membri di governo per il passaggio di potere all’interno dell’azienda.

Lunedì 16 è quindi arrivata la richiesta di arresto che dovrà però essere convalidata dal tribunale il 18 gennaio.

Ecco i motivi dell'arresto

Nel mese di dicembre del 2015 gli inquirenti avevano fatto delle verifiche per accertarsi se alcuni grandi aziende avessero dato dei soldi a Choi Soon-sil, in cambio di favori di vario genere. L'arresto di Lee pertanto consentirebbe ai diretti interessati di proseguire le loro indagini con approfondimenti che potrebbero rilevarsi definitivi. In tutto ciò Samsung ha preso le difese di Lee e in attesa dell'ufficialità ha respinto qualsiasi forma di accusa.

Samsung è l'azienda numero uno in Corea del Sud oltre che essere fra le prime a livello mondiale.

In tutto ciò l'azienda, che già negli ultimi mesi aveva dovuto difendersi al difetto dei suoi Galaxy Note 7, potrebbe risentire negativamente della situazione in corso. Problemi di immagine e numerose problematiche finanziarie sembrano alla porta sia per Samsung che per l'intera economia della Corea del Sud che deve molto all'azienda. Insieme a Lee sono stati indagati altri membri del gruppo Samsung accusati di aver facilitato dietro corrispettivo la fusione di Cheil Industries e Samsung C&T Corp. La notizia dell'arresto ha portato una serie rilevante di manifestazioni da parte di gente comune rimasta scioccata dopo l'annuncio della vicenda.