I Galaxy Note 7 di Samsung hanno generato il caso più clamoroso nella storia della telefonia cellulare, con una serie di anomalie ed esplosioni che hanno costretto la società coreana a ritirare per ben due volte il prodotto dal mercato. Molti utenti si sono domandati come mai, una volta capito che il problema albergava nella batteria, sono stati rimessi in vendita senza aver risolto definitivamente il problema. In realtà quando Samsung ha rimesso in circolazione la mandata sicura dei Galaxy Note 7, era convinta di aver trovato nella batteria la causa del problema, ma solo dopo accurate analisi si è compreso dove stava la vera problematica: l'errore di progettazione.

Adesso il colosso coreano farà tesoro di questa esperienza, per evitare il ripetersi di quanto accaduto nella produzione del sul nuovo top di gamma, il Galaxy S8.

Galaxy Note 7 e il vano batteria

Il problema che ha reso i Galaxy Note 7 una bomba ad orologeria, non era un'anomalia della batteria in sé, ma il fatto che con la progettazione di un design sofisticato ed eccessivo, non gli è stato creato lo spazio sufficiente alla sua espansione. Questi ha provocato l'inevitabile surriscaldamento durante l'alimentazione dello smartphone, fino alla oramai conosciuta combustione che ha fatto incendiare ed esplodere i Device. A questo punto uno degli elementi su cui dovrà concentrarsi Samsung sulla realizzazione del nuovo Galaxy S8, sarà quello del design, evitando di eccedere e dare i giusti spazi agli elementi che rischiano di surriscaldarsi, in primis la batteria.

Anodo e catodo responsabili dell'autocombustione

Uno dei punti cardine della vicenda esplosioni dei Galaxy Note 7, che è oramai chiaro a tutti, è che nelle batterie anodo e catodo non devono mai entrare in contatto. Secondo Instrumental, ditta che aiuta le società fornendo loro i giusti strumenti per la risoluzione di eventuali problemi hardware, il problema è proprio negli spazi.

La Samsung avrebbe collocato la batteria in un vano dove lo spazio lasciato libero era di soli 0,5 mm, quindi bastava soltanto mettere il telefono nella tasca dei pantaloni per generare una pressione sullo schermo che portava anodo e catodo della batteria ad entrare in contatto tra di loro, con i risultati che conosciamo bene.

Samsung che a breve dovrà annunciare l'uscita del Galaxy S8, probabilmente spenderà due parole in merito a quanto emerso dalle analisi sui telefoni esplosi, spiegando come il problema verrà ovviato sul nuovo prodotto.