hellblade: Senua’s Sacrifice è un titolo prodotto dalla casa indipendente inglese ninja theory, che si era già presentata agli appassionati di videogiochi con DmC: Devil May Cry e Heavenly Sword. Dall’8 agosto è disponibile questa nuova avventura, basata sulla mitologia norrena, ma che cosa dobbiamo aspettarci da questa innovativa esperienza?
La psicosi di Senua
Il giocatore si trova a vestire i panni di Senua, una giovane ragazza che intraprende un pericoloso e possibilmente letale viaggio attraverso il regno di Hel, il quale, secondo le leggende, ospita gli spiriti di coloro che sono deceduti ed è governato dalla temibile figlia di Loki, il cui nome è omonimo del regno di cui è a capo, ovvero Hel, costretta dall’onnipotente Odino ad occuparsi delle anime dei morti.
La ragione per la quale Senua si introduce in questo mondo oscuro è la morte dell’amato Dillon, che intende riportare in vita tramite i poteri di Hel, l’unica che possieda la facoltà di riportare un’anima a Midgard, il regno dei viventi.
L’avventura è vissuta dal punto di vista di Senua, fortemente influenzato dalla sua psicosi, che la porta a non essere più in grado di discernere la realtà dalle allucinazioni e dalle visioni prodotte dalla propria mente. Durante il gioco si è continuamente assillati da una serie di voci esistenti solamente all’interno della mente della giovane guerriera celtica, che rappresentano alcuni degli effetti della sua psicosi.
Come se nella testa di Senua ci fosse una folla di persone, si sentono frasi, rivolte sia alla protagonista che ad un’altra voce immaginaria, a volte di aiuto, altre di scherno. Per realizzare in maniera più realistica possibile questo disturbo, Ninja Theory si è rivolta sia ad alcuni medici che a persone che ne hanno sofferto; per questo, l’esperienza di gioco si rivela molto coinvolgente. Tra le indicazioni nei titoli iniziali, gli sviluppatori suggeriscono di utilizzare delle cuffie per sfruttare l’audio binaurale 3D, che permette di percepire il suono come se effettivamente ci fossero delle persone a sussurrare vicino al nostro orecchio.
Un gameplay semplice ma intrigante
Il sistema di gioco si basa per lo più sulla risoluzione di enigmi di tipo ambientale: sono presenti molte porte che richiedono di trovare una serie di simboli runici per poter essere aperte.
Il combattimento è disponibile anche in una nuova modalità “AUTO”, che si modifica autonomamente in base alle prestazioni del giocatore, adattandosi in modo da non risultare né troppo facile né troppo difficile. I mostri da affrontare sono delle manifestazioni corporee delle paure e delle ansie di Senua, che si trova a dover combattere anche sé stessa oltre ai potenti dei nordici.
Una componente essenziale è il fatto che la mano di Senua sia stata infettata dall’oscurità alle porte di Hel; ogni volta che la salute arriva a zero l’infezione avanza, aggravando gli effetti della psicosi, e nel momento in cui dovesse raggiungere la testa l’avventura finirebbe completamente, in quanto ogni progresso di gioco andrebbe perso per sempre.
Questa soluzione non è stata molto gradita dai giocatori, molti dei quali hanno minacciato di chiedere un risarcimento sostenendo che Ninja Theory avrebbe dovuto specificare di questa funzione prima di vendere i pre-order.
Il gioco è ben costruito, sia nelle ambientazioni che nella caratterizzazione di Senua, ed è un’esperienza totalmente nuova per quanto riguarda il mondo dei videogiochi, ragion per la quale vale decisamente la pena addentrarsi negli oscuri meandri di Hel in compagnia della protagonista.