A pochi mesi dalla sua pubblicazione, Horizon: Zero Dawn è ritenuto uno dei migliori videogiochi usciti nell’ultimo anno, grazie al suo fantastico gameplay ma anche ad un plot che è avvincente e che fa riflettere il giocatore, collegandosi a temi che sono stati presi sempre più in considerazione negli ultimi anni, dal momento che la tecnologia ed il progresso avanzano ad un passo sempre più rapido. Ma quali sono esattamente questi temi?

L’alba di un nuovo futuro

Ambientato nell’anno 3000 d.C., horizon presenta una realtà totalmente differente da quella che siamo abituati a vivere, un futuro alternativo ma forse non così improbabile.

Aloy, la giovane protagonista di questo RPG, vive in un mondo in cui da centinaia di anni le macchine dominano, mentre gli esseri umani sono costretti a rifugiarsi nelle poche città fortificate o a nascondersi entro i confini dei propri villaggi per il timore di essere attaccati da macchine che non hanno gli strumenti adatti a combattere.

Queste macchine dominatrici hanno forme che richiamano fortemente a quelle di vari animali, e sembrano essere studiate in base all’ambiente circostante: ad esempio, in prossimità di vette o in presenza di strutture rocciose troveremo i temibili Avitempesta o gli Smerigli, la cui forma è quella di grossi uccelli, e così via. Le macchine sono ciò che rimane di una civiltà precedente (la nostra), la quale è stata distrutta nel 2066 proprio a causa di un glitch di queste entità artificiali.

Il tutto è scaturito da un eccessivo utilizzo bellico delle macchine da parte di Ted Faro, che ha creato delle entità di distruzione di massa praticamente indistruttibili.

Ribellione artificiale

L’esperienza di gioco fa quindi riflettere sulle conseguenze di un eccessivo ed incauto utilizzo della tecnologia, la cui ribellione ha ispirato opere quali Io, Robot e Terminator.

Un esempio della voglia di progredire tecnologicamente ma allo stesso tempo del timore verso le possibili conseguenze negative di ciò si può trovare in ciò che è successo poco tempo fa, quando Facebook ha cercato di far interagire due intelligenze artificiali, le quali hanno iniziato a comunicare in un linguaggio sconosciuto, costringendo i ricercatori ad interrompere l’esperimento.

In Horizon, il bisogno di spingersi troppo oltre ha causato un radicale azzeramento del progresso, in quanto l’uomo è tornato ad uno stile di vita che ricorda molto quello primitivo, interpretando qualsiasi forma di tecnologia come prodotto di qualcosa di mistico, divino. Un reset totale allo scopo di creare una civiltà che sia più cosciente delle proprie responsabilità verso le altre persone ma anche verso un ecosistema già instabile.

Un invito a prendere coscienza dei propri limiti

Horizon si dimostra un gioco terribilmente attuale come tematiche, e si focalizza sulla parte negativa di una tecnologia senza controllo. L’IA Ade è intenta a soggiogare gli esseri umani per riportare in vita antiche macchine il cui scopo è annientare qualsiasi forma di vita non meccanica, creando perciò un mondo di metallo.

D’altra parte, però, al giocatore viene mostrata anche la parte positiva del progresso: L’IA Gaia, per esempio, è la rappresentazione di come esseri artificiali ed umani possano convivere e lottare per uno scopo comune, in questo caso il ripopolamento della Terra e il mantenimento di una memoria che possa far sì che certi errori non vengano commessi di nuovo.

Quali sono dunque gli spunti che fornisce Horizon? Sicuramente è un invito ad un utilizzo consapevole e misurato dei mezzi di cui abbiamo a disposizione, per evitare che l’eccessiva sete di scoperte ci metta nelle condizioni di non essere più capaci di fronteggiarne le conseguenze. La tecnologia non è un male di per sé, ma potrebbe diventarlo nel caso in cui venisse utilizzata incautamente.