E' parso di capire che l'attacco degli hacker a CCleaner abbia dei risvolti ben diversi da quelli ipotizzati in un primo momento. Chi ha violato il sistema, aveva lo scopo di accaparrare informazioni e mettere a repentaglio la sicurezza di colossi tecnologici. Dunque non il classico attacco hacker, volto a mettere paura a molti, ma qualcosa di più 'sofisticato'.

L'attacco hacker a CCleaner

L’attacco a CCleaner è stato messo in atto tra il 15 agosto e il 15 settembre, ed ha causato problemi a più di 700 mila computer. Il tutto attraverso una versione di CCleaner, installata nelle macchine dei clienti che avevano proprio un software poi rivelatosi malevolo - certificato dalla stessa casa produttrice. Cosi, attraverso quello che aveva tutte le caratteristiche per essere considerato un programma affidabile, si è rivelato un mezzo 'malvagio' per ottenere le informazioni di tantissimi computer. Quanto successo a CCleaner sembrava essere un comune attacco hacker, forse in quantità minore rispetto a certi altri, ma cosi non è stato.

Chi di 'dovere', dopo aver infettato (attraverso il software di pulizia) diverse macchine, ha continuato l'attacco in una seconda fase. Bersagli di questo nuovo attacco, blasonate aziende tecnologiche, come: Samsung, HTC, D-Link, Cisco, Intel, Singtel Corp, Google, VMware, Sony e Microsoft. Avast ha rivelato che l'attacco è stato indirizzato ad 8 macchine, con installato CCleaner, dei colossi appena citati. Sembra che il dato, però, non sia esatto, visto che è stato fornito a conclusione di rapidi accertamenti, svolti nelle prime ore successive l'accaduto. Si parla infatti che l'hack di CCleaner abbia provato, nella sua seconda fase, ad infettare più di cento macchine di queste grandi aziende.

CCleaner, cosa fare per difendersi

Per gli utenti 'comuni' infettati da CCleaner, occorre eseguire dei piccoli accorgimenti. Viene innanzitutto richiesto di disinstallare CCleaner o aggiornare il software all'ultima versione disponibile. Ma non basta: visto l'entità del secondo attacco a CCleaner, potrebbe essere infatti richiesto di ripristinare la macchina ad un backup eseguito prima della minaccia ricevuta. Cosi facendo, si elimina il software e nello stesso tempo eventuali malware che si sono intrufolati nel sistema. Per i grandi colossi - o quantomeno per le aziende di una certa importanza - potrebbe essere necessario affidarsi ad esperti del settore. CCleaner ha 'messo' paura a molti, grandi colossi tecnologici compresi.