Fabrizio Corona ha deciso di raccontarsi sul settimanale diretto da Alfonso Signorini, Chi, in una lunga intervista che sarà in edicola da mercoledì 16 maggio. L'ex re dei paparazzi, dopo ben due anni di silenzio, racconta di quando venne arrestato, il 10 ottobre di due anni fa, per aver nascosto, nel controsoffitto della casa di una sua collaboratrice, una somma di denaro pari a 2milioni e 684mila euro.
Una scelta sbagliata, che ha causato un nuovo putiferio in casa Corona. Lo stesso ha definito, il periodo vissuto, una vera e propria guerra, raccontando di essere stato arrestato proprio sotto agli occhi del figlio, al quale ha più volte ripetuto che ce l'avrebbe fatta. Il tutto è accaduto a distanza di poche ore dal ritrovamento del denaro e la successiva telefonata del suo legale, Ivano Chiesa, il quale lo avrebbe avvisato che, il prima possibile, si sarebbe dovuto consegnare. In quel frangente, riunitosi con la famiglia presso la casa della madre, dopo aver incrociato lo sguardo della stessa egli afferma di aver provato per la prima volta dolore.
Poi continua, ripercorrendo ancora il frangente in cui venne ammanettato, a partire dalla voce che gridava ai famigliari di uscire, ad eccezione dello stesso Fabrizio, per poi passare all'istante successivo, in cui la povera madre svenne, in preda dal dolore, fino al momento in cui, consegnatogli il mandato di custodia cautelare, lesse l'imputazione: intestazione fraudolenta di beni.
Prosegue poi raccontando che, a distanza di sole 3 ore, era nuovamente al casellario di San Vittore. Un'esperienza traumatica e non ancora superata, che ricorda tutt'ora nei minimi dettagli, a partire dal rumore del cancello mentre si chiudeva, sinonimo della chiusura delle porte degli inferi.
La vicinanza di Silvia Provvedi
Dopo l'arresto l'unica persona ad averlo affiancato in ogni momento è stata Silvia Provvedi (conosciuta al pubblico, con la sorella Giulia, con il nome di "La Donatella", duo musicale divenuto famoso grazie alla partecipazione al programma televisivo X Factor). Lei, innamorata fortemente, non lo ha mai abbandonato, rimanendogli sempre accanto. Erano in simbiosi, racconta Corona, come se entrambi fossero in galera, annullandosi, a dimostrazione di quanto gli fosse legata.
Un legame reciproco, dimostrato dalla presenza ovunque, in cella, di foto che li ritraevano felici e spensierati. Nonostante ad oggi sia finita, lo stesso ne ha un piacevole ricordo e le sarà sempre riconoscente.
Racconta, al riguardo, i sacrifici fatti dalla ragazza, nel periodo di carcere, durante il quale si è privata di ogni cosa pur di far stare sereno il proprio compagno, pur di donargli un sorriso, o una parola di conforto, in ogni circostanza, rinunciando a vivere la sua stessa vita.
Ricordo rievocato, con un tocco di malinconia, prima di concludere assumendosi ogni responsabilità circa la fine del loro rapporto. Un rapporto appeso ad un filo di sacrifici e sofferenze, a seguito del caos mediatico in cui si è ritrovata dopo l'arresto, logorato nel periodo in carcere e spezzatosi immediatamente dopo, quando, nuovamente a piede libero, lo stesso si è preoccupato più di rispondere alla stampa che di dare anche un solo piccolo abbraccio alla propria compagna.
Da Nina Moric a Belen e Iannone
Nel corso dell'intervista l'ex paparazzo si sofferma anche sulla ex moglie, Nina Moric, e il suo rapporto con il loro figlio, Carlos Maria. Al riguardo, Corona afferma che vorrebbe aiutarla nel migliorare e recuperare il rapporto tra i due, anche se già, mediante l'aiuto degli assistenti sociali, ci aveva provato. Si augura inoltre che possa cambiare, in positivo, per il bene del figlio.
Sul capitolo Belen, lo stesso precisa immediatamente l'importanza del suo ruolo nella sua vita (donna con cui, tra l'altro, stava per avere il suo secondo figlio) e sostiene che le vorrà sempre bene. Però, al di là di quel che si può dire, coglie l'occasione per affermare di non esserne più innamorato.
Racconta inoltre di averla incontrata casualmente in giro con il suo compagno, Andrea Iannone e di averlo salutato cordialmente, per poi fargli anche i complimenti per la fantastica annata motociclistica. Concludendo poi con una riflessione toccante e di ammirazione verso Andrea, precisando che anche lui si sente su quella moto ogni volta che lo vede correre.