Può sembrare incredibile ma Google possiede la forza, non solo economica, per mantenere la sua parola. Tutti i data center di Google ed i suoi uffici che occupano ben 60.000 persone alle loro dipendenze saranno interamente alimentati da energia rinnovabile a partire dal 2017.
Quanta energia utilizza Google
Non si tratta a tutti gli effetti di una novità dato che Google è già da tempo il più grande acquirente al mondo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, pensate che nel 2015 ha ben il 44% dell'energia impiegata è stata prodotta ed acquistata da fonti rinnovabili come il vento (la maggior parte proviene da parchi eolici negli Stati Uniti) ed il fotovoltaico (ricordiamoci che si può produrre energia elettrica anche dalle gocce di pioggia) corrispondenti a 5,7 terawattora (TWh) (poco meno dei 7.6TWh prodotti da tutti i pannelli solari dell'intero Regno Unito).
Tra pochi mesi la percentuale salirà al 100% e non si esclude la possibilità di poter far uso anche di energia nucleare, il tutto gestito attraverso l'intelligenza artificiale di Google che è già stata in grado di tagliare i costi di esercizio di Google del 15% grazie a semplici accorgimenti e controlli derivati da un'automazione gestita dalla medesima.
Google, nonostante le recenti elezioni di Trump che poco è avvezzo ai problemi di surriscaldamento del pianeta, decide invece di prestare molta attenzione a come trattare il pianeta Terra anche a causa del fatto che devono fare i conti con il fatto che l'inquinamento dal loro prodotto corrisponde al 2% di quello dell'intero pianeta alla pari di quello dell'industria aeronautica.
Perché Google ha scelto l'energia rinnovabile
Dal 2010 ad oggi le energie rinnovabili sono entrate con sempre maggiore forza all'interno non solo delle nostre abitazioni ma anche nella nostra cultura e sensibilità e tutto ciò ha fatto sì che il costo delle medesime sia calato fortemente ed essendo una delle componenti di costo più ingenti nella gestione aziendale non si poteva far altro che valutare tale voce di bilancio.
A ciò aggiungiamo che Google, nonostante le recenti elezioni di Trump che poco è avvezzo ai problemi di surriscaldamento del pianeta, decide invece di prestare molta attenzione a come trattare il pianeta Terra anche a causa del fatto che devono fare i conti con il fatto che l'inquinamento dal loro prodotto corrisponde al 2% di quello dell'intero pianeta alla pari di quello dell'industria aeronautica.