Galileo ha richiesto 17 anni di lavori e bel 10 miliardi di euro di finanziamenti rivolti alla sua nascita che è prevista per il giorno 15 dicembre 2016.

Grazie a questo sistema satellitare l’Europa potrebbe dire addio al sistema di posizionamento globale GPS attualmente gestito dagli USA.

Come funziona

Galileo è basato su ben 30 satelliti che promettono una precisione di rilevazione di un metro che è ben oltre ciò che GPS o GLONASS (l'alternativa russa) possono soddisfare in ambito civile ove non vengono utilizzati entrambi i canali L1 (servizio SPS per uso civile) e L2 (PPS per uso militare)..

Per meglio comprendere l'entità di questo miglioramento vi basti pensare che il metro di precisione, nel caso di utilizzo militare/governativo, diverrà un centimetro e che attualmente il GPS permette una accuratezza pari a 5 metri.

L'80% dei satelliti in orbita sarà operativo ed il restante 20% serviranno come soluzione di backup per eventuali emergenze o guasti tecnici.

Quando sarà perfettamente funzionante

Galileo potrà essere pienamente operativo entro il 2020 ma nel frattempo bisogna fare i conti con eventuali problemi tecnici derivanti dalle infrastrutture hardware che sono basate sull'attuale e consueto GPS.

I nostri dispositivi funzioneranno con Galileo?

Smartphone o tablet non sono ovviamente compatibili nativamente con Galileo ma sarà possibile eseguire un aggiornamento software del firmware che li renderà idonei a tale nuova tecnologia che Qualcomm ( cui processori saranno a bordo del nuovo Samsung S8) ha riferito che i dispositivi che sono muniti di processori Snapdragon appartenenti alle sigle

  • 435,
  • 617,
  • 650
  • 820.

avranno la possibilità di poter usare usare Galileo e che tale implementazione software verrà distribuita su tutti i nuovi dispositivi dotati di un sistema di localizzazione.

Cosa cambierà per l'Europa

Galileo ha richiesto ben 10 miliardi di euro ed un enorme impegno da parte della ESA ma, secondo gli studi economici applicati ai primi e prossimi 20 anni di adozione di questo nuovo sistema satellitare, si prevedono entrate pari 90 miliardi di euro in costante ascesa.

Il PIL Europeo è attualmente composto, per un 10%, da rendite da servizi dipendenti da sistemi di navigazione GPS ma che con Galileo saliranno al 30% entro il 2030.

L'Europa avrà così un enorme vantaggio tecnologico da utilizzare in tutti quei servizi che richiedono una estrema precisione di rilevazione.

Jean-Yves Le Gall (Presidente del CNES) dichiara che se attualmente il GPS ci rende possibile identificare ove sia posizionato un treno, grazie a Galileo potremo invece conoscere con esattezza su quale binario esso si trovi.