Molto è stato scritto sui referendum sulla buona Scuola, legge 107/2015 sugli aspetti rilevanti dei quesiti.
Si può iniziare dal quesito sulle risorse economiche che devono essere destinate a tutte le scuole pubbliche (il diritto allo studio garantito a tutti i cittadini per l'articolo 34 della nostra Costituzione) senza discriminazioni, come farebbe la legge 107. Perché un futuro cittadino si potrebbe trovare iscritto ad una scuola con meno fondi e per questo penalizzato nel suo percorso formativo?
Si può proseguire con il quesito sulla chiamata diretta dei dirigenti che limita la libertà di insegnamento dei docenti, perché può essere sottomessa alle scelte arbitrarie dei dirigenti scolastici (in contrasto con l'articolo 33 della Costituzione). I dirigenti plenipotenziari della legge 107 possono discriminare pensieri e culture diverse e porre il docente non allineato ai voleri del dirigente fuori dalla scuola. Il povero docente dovrà peregrinare di scuola in scuola per cercare un dirigente che lo accoglie. Questo ogni 3 anni.
Il terzo quesito, sull'alternanza scuola lavoro, pone l'indice contro l'imposizione di un numero di ore prefissato di lavoro obbligatorie per gli studenti in aziende, questo anche in assenza di progetti validi per la formazione (così si potrebbe garantire lavoro non educativo per gli studenti ma gratuito per le imprese, quando forse oggi sarebbe meglio portare le imprese a scuola per la scarsità di ricerca realizzata nelle nostre imprese), perché quegli studenti devono perdere ore di insegnamento più utili di stare in qualche azienda senza imparare nulla?
Così come è valido annullare la discrezionalità di attribuzione del premio di merito da parte del dirigente scolastico, che così potrebbe esercitare arbitrio e clientelismo.
Il faticoso percorso della raccolta firme
Numerose sigle si sono impegnate dal 9 Aprile nella raccolta firme per la proposta referendaria: CGIL, CISL, UIL, GILDA, SNALS, Comitati per i referendum sociali e tanti altri soggetti politici e sociali.
Si è partiti con notevoli exploit che hanno portato alla immediata raccolta di 800 firme a Bari nei primi giorni.
Anche la stessa gestazione della legge 107 ha visto scontri all'interno degli stessi partiti di maggioranza, infatti esponenti di rilievo di quei partiti hanno pubblicamente posto la loro firma per i quattro referendum.
Può essere ora importante dare un ultimo colpo di reni per mettere al sicuro il risultato e giungere alla consultazione popolare di tutti i cittadini, così come deve essere quando temi così rilevanti per la vita di tutti sono oggetto di contrapposizioni forti nella società.
Ultima serata utile a Bari
A Bari domenica prossima 26 Giugno ci sarà una serata dedicata raccolta firme per i quattro referendum dalle ore 20.00 presso la ex Caserma Rossani, ospitata dal festival "CONTAGI". Oltre a poter visitare un luogo che vedrà importanti interventi per il suo recupero, ci saranno manifestazioni artistiche e l'ultima occasione per dire: "IO SULLA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE CI HO MESSO LA FIRMA".