Nelmese di marzo la giunta comunale di Bari ha approvato l'aumento delle tariffe del trasporto pubblico, rimodulando i costi dei biglietti così:

  • corsa semplice costo 1 €
  • corsa 90 minuti costo 1,20 €
  • biglietto giornaliero 2,50 €

Questi aumenti seguono una massiccia campagna di controlli per convincere i viaggiatori a pagare il biglietto stabilito.

Recupero per i controlli effettuati negli ultimi mesi e situazione economica

Dopo l'intensificazione dei controlli sono state comminate 3.500 sanzioni, oltre al beneficio dell'incasso delle multe l'azione ha scoraggiato i comportamenti scorretti, per cui la vendita di biglietti ècresciuta del 25% circa giungendo a 1.030.000 € nel periodo gennaio aprile, stesso incremento percentuale si rileva per gli abbonamenti.

Purtroppoin città i comportamenti da furbetti sono molto diffusi.

Evidente che il mancato incasso ha portato l'azienda in uno stato di grande difficoltà economica, tanto da dover attendere la liquidazione di 4 milioni di euro da parte del comune per poter pagare gli stipendi. Si può notare come 4 milioni di euro è una cifra molto prossima al fatturato AMTAB per la vendita di biglietti ed abbonamenti per un intero anno.

Per il boom di vendita dei biglietti è stato deciso diaccettare i vecchi titoli di viaggio, più economici, fino a loro esaurimento, per evitare una onerosa gestione del reso. Può venire il dubbio che l'aumento della vendita dei biglietti sia stata anche comportata dall'incetta dei vecchi biglietti a minor costo finché presenti nelle rivendite, più che dal timore delle sanzioni.

Cambiamenti nei percorsi di molte linee urbane.

L'aumento del costo dei biglietti non è l'unica sorpresa riservata ai baresi dall'azienda di trasporto pubblico. A partire da lunedì 20 giugno molte linee hanno ridotto il loro percorso, in particolare il numero 6 non raggiunge più il quartiere S. Rita a Carbonara ed il numero 35 rimane in un percorso extramurale e non serve più la zona centrale.

In particolare la variazione della linea 35 rende quasi impossibile giungere dal rione San Pasquale alle zone più centrali degli uffici comunali con un unico autobus.

L'uso dei mezzi pubblici diventa un lusso? Auto privata più economica dell'autobus

Considerando che il percorso medio di utilizzo di un autobus a Bari da parte di un cittadino è di circa 2-3 chilometri, eccetto per coloro interessati alla mobilità da e verso S.

Paolo ed ex frazioni, e che ora è maggiormente necessario ricorrere a più corse, spezzettare il viaggio su più linee, senza fare metà del percorso a piedi, si possono fare delle scoperte interessanti.

Il costo in autobus va da un euro, nei casi fortunati del dover utilizzare una sola linea, all'euro e 20 negli altri casi (sperando di arrivare in 90 minuti). Il giornaliero per il solo andata e ritorno non è conveniente costando più dei costi dei singoli biglietti di andata e ritorno.

Utilizzando un auto del tipo Fiat Panda o Ford Fiesta il costo chilometrico massimo si aggira sui 38 centesimi di euro, quindi un trasferimento medio costa in auto intorno agli 80 centesimi fino all'euro e 4 centesimi.

Tenendo conto che il grosso del costo chilometrico è legato all'acquisto, la spesa viva di esercizio è davvero limitata. Non parliamo se poi c'è una banale condivisione dell'auto privata, in quattro persone per pareggiare i costi dell'autobus si potrebbe viaggiare almeno in Porsche Panamera dal costo di 3,5 € medi contro gli oltre 4 € da devolvere alla A.M.T.A.B..

Allora ci posiamo chiedere se davvero la giunta di Bari vuol limitare l'uso inquinante delle auto private o se l'Ambiente e la sostenibilità non siano di alcun interesse malgrado le promesse elettorali. Manca una visione reale sulla vivibilità della città vicina ai cittadini. Questo spiega gli scarsi risultati ottenuti da Bari nella classifica della vivibilità. Ovviamente tralasciamo, per carità di patria, l'adagio il tempo è denaro con l'amarcord di utilizzare gli stessi mezzi di quando si andava al liceo negli anni '70.