L'imperatore Adriano è rimasto in mutande. Naturalmente, non stiamo parlando dell'imperatore che regnò a Roma tra il 117 e il 138 d.C., ma di Adriano Leite Ribeiro, calciatore brasiliano, ex attaccante di Inter e Roma. Dopo anni ed anni passati a divertirsi tra festini e presunti problemi con alcool e sostanze stupefacenti, il giocatore, a 32 anni, è rimasto senza un soldo ed è stato costretto anche a vendere la sua lussuosa villa (famosa per le feste organizzatevi) che si trova alla Barra da Tijuca, noto quartiere benestante di Rio de Janeiro.

Subito dopo aver venduto la ricca villa, Adriano ha provato a comprare una dimora più umile sempre alla Barra, ma ha dovuto rinunciarvi, visti i prezzi troppo alti delle case in una delle zone più ricche di Rio de Janeiro. A questo punto, il "povero" imperatore, ha dovuto fare armi e bagagli e tornare alle origini, andando a vivere con la mamma a Vila Cruzeiro, una favela che fa parte del "Complexo do Alemão", uno dei quartieri socialmente più complicati del paese sudamericano.

In questo modo, l'attaccante brasiliano, in questo periodo di magra, potrà almeno stare accanto ai due figli, Adrianinho e Sophia.

Una carriera, quella di Adriano, che all'inizio del 2000 sembrava avviata verso un clamoroso successo grazie al suo talento e all'innato fiuto del goal. In Italia, venne acquistato dall'Inter nella stagione 2001-2002 e, dopo un prestito alla Fiorentina e un trasferimento al Parma dove esplose mettendo a segno, in Serie A, 23 reti in 37 partite, tornò in nerazzurro accolto come il nuovo Ronaldo. Tra alti e bassi, con la maglia dell'Inter ha siglato 44 goal in campionato, ma il suo carattere incontrollabile e la scarsa propensione a fare vita da atleta costrinsero il club allora gestito da Moratti a rinunciare, nel 2009, all'attaccante brasiliano, ceduto al Flamengo. Il ritorno in patria non fu affatto negativo, infatti, Adriano senza le eccessive pressioni del calcio italiano riuscì a ritrovarsi e addirittura a meritarsi un ritorno in Serie A, esattamente alla Roma. In giallorosso, però, tra infortuni e feste non dimostrò nulla e fu costretto a tornare in Brasile dove negli anni si è dato più alla vita mondana che al calcio.

L'ultima squadra che aveva provato a scommettere su Adriano era stato l'Atletico Paranaense di Curitiba, che dopo pochi mesi dall'ingaggio, lo ha lasciato libero di cercarsi un'altra squadra. Abbandonato anche dal suo agente, il famoso e potente Gilmar Rinaldi, in questi mesi è stato ancor più difficile per una testa calda come il centravanti verdeoro trovare un'altra sistemazione. Quando ha deciso di non seguirlo più, Rinaldi ha consigliato a qualsiasi club che avesse voluto ingaggiare Adriano di inserire nel contratto anche le spese per un sostegno psicologico in grado di curarlo dalla depressione. Adesso, all'imperatore del calcio non è rimasto che tornare alle umili origini, in quelle favelas dove cominciò a giocare al calcio e a farsi notare. Chissà che, avendo ancora 32 anni e col sostegno della famiglia, l'attaccante non ritrovi se stesso e possa tentare l'ennesima, difficile rinascita.