La pausa campionato dovuta agli impegni delle nazionali ha dato la possibilità a molte squadre di rifiatare e di poter provare delle novità. Tra queste c'è sicuramente il #Milan di Vincenzo Montella, che nell'amichevole col Bournemouth ha potuto impiegare a pieno regime i volti nuovi in casa rossonera. Al di là della vittoria (1-2), il tecnico ha provato a inserire Sosa, Pasalic e Lapadula nel 4-3-3, adattando i giocatori al modulo.
In campo dall'inizio anche Vangioni, "oggetto misterioso" della prima parte della sessione estiva di mercato, apparso più di tutti fuori forma.
Sosa e Pasalic, il Milan ci crede
Chiaroscura la partita dei due acquisti destinati a rinforzare la rosa a centrocampo, i quali hanno giocato insieme nei tre della mediana, affiancando Suso. Sosa ha agito da playmaker davanti la difesa - in quest'ottica andrebbe a sostituire Montolivo - manifestando lacune tattiche non indifferenti, dovute al fatto che il suo ruolo è più offensivo, da mezzala o trequartista puro. I suoi limiti difensivi si sono palesati proprio in occasione del gol subito dal Milan, quando goffamente è andato a scontrarsi con Paletta, lasciando troppo spazio e favorendo il gol inglese.
Discorso diverso per Pasalic.
Il classe '95 croato, in prestito al Milan dal Chelsea, ha manifestato una forma fisica approssimativa, dovuta al fatto che non giocasse da febbraio per problemi alla schiena. A differenza di Sosa, però, ha dimostrato di saper tenere il campo nella posizione da mezzala, regalando qualche buona giocata, come quella che ha innescato Niang alla fine del primo tempo. Per il resto ha svolto il compito dettatogli da #Montella.
Sosa e Pasalic possono tornare molto utili, soprattutto se impiegati dove esprimono al meglio le loro caratteristiche. Il tempo dirà se saranno in grado di fare veramente la differenza.
Lapadula e Vangioni, sì e no
GIanluca Lapadula è stato acquistato perché si pensava Bacca venisse venduto all'estero, cosa che non è accaduta.
Al suo arrivo, qualche piccolo problemino fisico lo ha frenato un po', ma adesso è totalmente recuperato. La sua è stata una partita di sacrificio, di lotta; prima impiegato esterno nel tridente d'attacco, poi punta centrale nel secondo tempo. In entrambi i casi tanta grinta, pochi palloni giocabili. Bisognerà aspettare altre occasioni per giudicarlo, ma uno che fa più di 30 gol in una sola stagione di serie B merita fiducia.
Discorso totalmente diverso per Vangioni, parametro zero proveniente dal River Plate, affare concluso da Adriano Galliani a inizio estate. La sua partita è stata nettamente insufficiente: spaesato nella fase difensiva, ha prodotto poco anche spingendosi in avanti, proiettando qualche cross poco pericoloso.
Gli avversari - proveniente dalla serie B inglese - lo hanno messo in difficoltà più volte, mentre l'intesa con i compagni è tutta da rodare. Se Montella in queste prime uscite ufficiali non ha mai pensato di schierarlo, un motivo ci sarà.