Analizzando la rosa della Roma per la stagione 2016/17, salta subito agli occhi la qualità della maggior parte degli uomini a disposizione di Luciano Spalletti. Subito dopo, però, emerge un altro dato: quello dei gol subiti. Infatti, nonostante i calciatori a disposizione in difesa, la squadra giallorossa continua a subire reti con una facilità imbarazzante; per non parlare delle occasioni concesse durante ogni partita agli avversari.

A questo punto sorgono spontanee due domande: la difesa della Roma è davvero cosi forte come si pensa? Oppure è un reparto sopravvalutato? 

Perché la Roma prende tanti gol

I dati riguardanti i gol subiti dalla Roma nelle ultime stagioni sono sconcertanti: nella stagione 2015/16, i giallorossi hanno subito 41 gol in campionato e 20 in sole otto partite di Champions League, per un totale di 61 reti al passivo. Nel 2014/15, i giallorossi hanno subito 31 gol in Serie A, 3 in Coppa Italia, 14 in Champions League e 6 in quattro partite di Europa League; in totale siamo a 54 reti subite che, sommate a quelle riportate in precedenza, fanno 115 reti al passivo in due stagioni fra campionato e coppe.

Come detto, numeri sconcertanti. E in questo 2016/17, il trend sembra essere quello degli anni passati: 8 gol presi in 6 giornate di campionato, 4 in due partite nei preliminari di Champions League contro il Porto, e uno nel primo match di Europa League: totale 13 gol presi in nove partite. Ma perché accade tutto ciò? La prima risposta che viene in mente riguarda il livello tecnico dei calciatori in rosa in quel reparto: tuttavia, si tratta di giocatori di livello.

Allora bisogna dedurre che la Roma prende tanti gol perché è una squadra con poca personalità. Questo è il dato che più deve far riflettere e sul quale bisogna porsi un'altra domanda: perché c'è questa mancanza di personalità? Se si guardano le ultime stagioni dei giallorossi, si può notare che dall'estate 2014 a quella 2016, la formazione capitolina ha cambiato ben otto difensori centrali, e alcuni sono anche giocatori di livello internazionale, che in Europa hanno anche vinto dei trofei: è il caso degli ultimi arrivati Fazio e Vermaelen

Di solito, la scarsa personalità è segno di scarsa autostima, di poca fiducia nei propri mezzi, e se a questo si aggiunge una squadra che sul campo è fragile perché sbaglia i movimenti difensivi, il gioco è fatto.

La poca autostima, nella squadra di Spalletti, arriva dalle goleade subite in Champions League nelle ultime due stagioni e, di conseguenza, si ripercuote su tutto l'ambiente. Progressivamente, anche i nuovi arrivati acquisiscono la mentalità dei compagni, e quindi tendono a "sedersi".

A questo fattore va aggiunta l'eliminazione dal preliminare di Champions League contro il Porto. Come detto, una poca fiducia in se stessi porta ad una scarsa personalità e, di conseguenza, ad una minore applicazione negli allenamenti, e quindi in partita si sbaglia più del dovuto. Un esempio è la gara di campionato contro il Crotone, che la Roma ha vinto 4-0: i giallorossi hanno concesso ai calabresi ben quattro occasioni da gol, quando il risultato era già al sicuro.

Il Crotone riusciva a sfondare con una grande facilità, ma non è riuscito a concretizzare per la troppa imprecisione sotto porta. Questo accadeva anche nella scorsa stagione, quando la Roma si è fatta rimontare più volte, anche quando sembrava aver già chiuso le partite. E tutto ciò è accaduto sia con Garcia che con Spalletti.

Come si migliora

Per migliorare, la Roma deve porsi l'obiettivo di non subire gol: partita dopo partita, cominciando dal match di Europa League contro i romeni dell'Astra. Solo migliorando la difesa, la squadra di Spalletti potrà crescere sotto il profilo mentale e avere un miglioramento nel gioco. Le partite a volte si vincono prima di entrare in campo, e una difesa forte, impenetrabile o quasi, dà quella fiducia che serve al resto della squadra. Inoltre dà anche un vantaggio psicologico sugli avversari.