Buffon, Thuram, Sensini, F. Cannavaro, Vanoli, Boghossian, D. Baggio, Fuser, Veron, Chiesa, Crespo.

No, non è una squadra di vecchie glorie che si appresta a giocare una partita di beneficenza. È la formazione con cui il Parma il 12 maggio 1999 a Mosca vinse la sua seconda Coppa UEFA, battendo il Marsiglia con un perentorio 3-0. Allora in panchina siedeva Alberto Malesani.

Il grande Parma: dai successi al crac Parmalat

Oltre ad essersi aggiudicato due volte la Coppa UEFA (l'attuale Europa League), il Parma ha vinto una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, tre Coppe Italia ed una Supercoppa italiana. Dopo Milan, Inter e Juventus, è il quarto club italiano più titolato a livello europeo.

Il Parma Foot Ball Club nasce nel 1913. Rifondato poi nel 1968 e rinominato Parma Associazione Calcio, fino agli anni '90 fa su e giù tra dilettanti, Serie C e Serie B, senza ottenere risultati di rilievo. Dopo la storica promozione in Serie A del 1990 viene acquistato dal patron della Parmalat, Calisto Tanzi.

Nel corso di questo decennio, sotto la guida di Nevio Scala prima ed Alberto Malesani poi (con la sfortunata parentesi di Carlo Ancelotti), la squadra gialloblu ottiene dei prestigiosi successi a livello nazionale ed europeo.

Nel 2003 l'inaspettato crac Parmalat (per il quale viene arrestato lo stesso presidente Tanzi) segna profondamente la storia del club ducale. Per due anni il Parma resta in mano di un amministratore straordinario, poi la società viene rilevata dall'imprenditore Tommaso Ghirardi. L'apice ormai è stato toccato. Nel 2008 subisce la prima retrocessione in Serie B della sua storia dopo diciotto campionati consecutivi nella massima serie. L'anno seguente torna nella massima serie, ma nelle stagioni successive non va oltre ad un sesto posto conquistato nel 2014.

Il secondo fallimento e la ripartenza dalla Serie D

Durante il campionato 2014-2015 Ghirardi, che nel frattempo aveva lasciato la presidenza del Parma, viene accusato di bancarotta fraudolenta e la società fallisce.

Stavolta i ducali sono costretti a ripartire dalla Serie D. L'annata 2015-2016 termina con la promozione del club in Lega Pro, con il record di punti e di tifosi al seguito. Chiude la stagione senza sconfitte, risultando l'unica squadra imbattuta nelle quattro principali categorie italiane.

Quest'anno ha terminato la stagione regolare al secondo posto, dietro al solo Venezia guidato da Filippo Inzaghi, conquistando l'accesso ai playoff di categoria. Parte dagli ottavi, in cui regola il Piacenza con un comodo 2-0 in casa dopo lo 0-0 dell'andata.

Ai quarti ha la meglio sulla Lucchese con un doppio 2-1. In semifinale (gara unica) contro il Pordenone i tempi regolamentari terminano in parità. Ai supplementari i gialloblu rischiano più volte di capitolare, ma con un po' di fortuna si arriva ai rigori, dove hanno la meglio grazie all'errore di De Agostini ed alla successiva trasformazione del capitano Alessandro Lucarelli.

Sì, proprio lui. In seguito al fallimento del Parma ha deciso di restare. Nonostante la Serie D, nonostante in Serie A avesse potuto guadagnare molto di più. Ha deciso di seguire il cuore, così come fece suo fratello Cristiano per il Livorno. Adesso insieme ad Emanuele Calaiò guida una squadra di giovani promesse. Grazie alla vittoria in finale contro l'Alessandria gli manca un solo gradino per far tornare il Parma nell'élite del calcio italiano e prendersi la sua personale rivincita.

Intanto i tifosi gialloblù oggi possono festeggiare, il Parma è in Serie B.