Il Vietnam annuncia il ritrovamento di due frammenti probabilmente appartenenti all'aereo disperso con 239 passeggeri, il Boeing 777 della Malaysia Airlines. A segnalarlo è stato un aereo di ricognizione vietnamita che avrebbe identificato un portellone interno e un pezzo della coda, a 80 km a sud dell'isola di Thgo Chu.

Le ipotesi degli inquirenti

Secondo gli inquirenti malesiani, l'aereo si sarebbe disintegrato in volo, all'altezza di circa 10.000 metri mentre era in volo tra Kuala Lumpur e Pechino.

Questa tesi prende sempre più piede considerando il fatto che ancora non sia stato ritrovato nessun detrito del velivolo. La causa potrebbe essere legata ad un atto terroristico; gli agenti dell'FBI stanno collaborando con le autorità locali per far luce sull'accaduto in quanto 4 dei 239 passeggeri erano cittadini americani, senza contare che il "Boeing" è made in USA e le indagini potrebbero rivelarsi utili anche per rivelare se ci sono eventuali responsabilità dell'azienda americana per insufficiente sicurezza dei trasporti. Emergono inoltre 4 sospetti tra i passeggeri dispersi che hanno acquistato il volo dalla compagnia China Southern Airlines; 2 per aver viaggiato con passaporto rubato (tra cui quello dell'italiano Luigi Maraldi, che non era a bordo) e 2 senza specifica nazionalità.

Si tende ad escludere invece la possibilità di un dirottamento.

Le ricerche nell'area del ritrovamento dei resti

Malaysia, Singapore, Thailandia, Indonesia, Cina e Usa hanno messo a disposizione un totale di 40 navi e 22 velivoli di ricognizione per la ricerca del relitto, adesso aggiuntasi anche la marina militare del Vietnam. La ricerca comprende una vasta area dall'ultima posizione in cui è stato localizzato l'aereo, circa 50 miglia nautiche scandagliate a tappeto; adesso, alla luce del presunto ritrovamento dei due resti nelle acque territoriali vietnamite (ci sono prove fotografiche), la ricerca si fa più ampia e difficile, probabilmente ancora più lunga.