Lo scorso 12 agosto una serie di esplosioni devastava il porto industriale di Tianjin in Cina, il bilancio delle vittime viene costantemente aggiornato ed è tuttora di 123 persone morte e 50 ancora disperse. La versione ufficiale del governo è che a provocare il disastro sia stato un incidente all’impianto chimico della Rui Hai International Logistics, ma un gruppo di dissidenti cinesi ha raccontato a Natural News una verità ben più sconcertante: secondo loro l’esplosione sarebbe il risultato di “una rappresaglia cinetica” americana in risposta alla svalutazione dello Yuan.
La causa, la svalutazione dello Yuan
A far crescere il sospetto, una serie di misure messe in atto subito dopo il disastro. Il governo ha impedito ai giornalisti di accedere all’area e iniziato ad arrestare i blogger colpevoli di alimentare quelle che chiama “teorie della cospirazione”, inoltre secondo i dissidenti si appresterebbe a dichiarare la legge marziale nella regione. Per dare più forza alle loro parole avrebbero inviato a Natural News numerose foto in cui si vedono degli elicotteri militari sorvolare in formazione l’area del disastro. Ma perché gli Stati Uniti avrebbero fatto questo?
Stando agli oppositori al Governo, si tratterebbe di un avvertimento alla Cina a non continuare nella sua attuale politica monetaria di svalutazione dello Yuan.
Infatti non sarebbe una coincidenza che l’incidente sia avvenuto il giorno dopo che la banca centrale cinese ha svalutato lo Yuan dell’1,9%, provocando come contraccolpo la crisi delle borse. Il 16 agosto, 4 giorni dopo, il presidente americano Barack Obama lanciava un monito riguardo la presenza di agenti governativi cinesi in territorio statunitense. Questo, come afferma il The New York Times, dopo un’escalation della tensione tra i due Paesi in seguito al furto di milioni di file riservati americani, del quale si sospetta la Cina, e dopo un giro di vite da parte di Pechino sulle libertà civili.
Il bastone di Dio
Nel frattempo anche alcuni siti americani hanno iniziato a fare ipotesi sull’accaduto concorrendo ad alimentare ancora di più il sospetto. Secondo ‘Unhived Mind’ il cratere creatosi a Tianjin è simile a quello prodotto da test nucleari sovietici ed è il risultato di un ordigno da 5 kilotoni. Però a Tianjin non avremmo avuto il classico flash tipico di un ordigno atomico, per ottenere questo è sufficiente che l’esplosione avvenga appena sotto la superficie del terreno come in questo caso. Inoltre nessun ordigno convenzionale lascia crateri. Allora se non è stata un’arma nucleare e non si è trattato di esplosivi convenzionali a cosa è dovuto quel cratere?
Per ‘Unhived Mind’ si tratterebbe del primo test di un’arma segreta del Pentagono denominata ‘Bastone di Dio’ (Rods from God) in grado di scagliare dei veri e propri dardi sulla superficie del nostro pianeta, ognuno della lunghezza di 20 piedi per 1 di diametro in tungsteno e che possono cadere sulla Terra come piccoli meteoriti alla velocità di 36.000 piedi al secondo sviluppando un’energia cinetica enorme.
Di armi cinetiche, stando ad un articolo di ‘Popular Science’, si parlerebbe dal lontano 1950 quando la Rand Corporation propose di inserire sulle testate degli ICBM i ‘bastoni di Dio’. In seguito si fece strada il progetto di inviare due satelliti nello spazio uno con funzione di puntamento e l’altro contente i proiettili, se così fosse l’ipotesi avanzata dai dissidenti cinesi sarebbe plausibile.