Sono 13 mila i profughi siriani e iracheni arrivati in Germania e il flusso di migranti non si è ancora arrestato. A Monaco sono stati allestiti 2.400 posti letto nei padiglioni della Fiera e 350 nella scuola Luisengymnasium, mentre le ferrovie hanno messo a disposizione dei centri di prima accoglienza medica. Proprio il capoluogo bavarese è il principale luogo di smistamento dei profughi provenienti dall'Ungheria: dopo il blocco ferroviario, Vienna e Berlino hanno aperto i confini.

Secondo quanto dichiarato dalla polizia, i profughi vengono fermati dalle autorità ungheresi, devono scendere dagli autobus e superare il confine a piedi nonostante la disponibilità austriaca di farli arrivare in treno o in autobus. A Monaco di Baviera, gruppi di cittadini tedeschi, ma anche stranieri, hanno accolto i migranti con giocattoli, pennarelli, peluche e matite. Un'accoglienza di prim'ordine: la popolazione era in fermento già da diversi giorni, fortemente commossa dal drammatico viaggio dei migranti. Su uno dei treni, una donna aveva partorito a Budapest, e quando è giunta in Baviera i medici tedeschi le hanno dovuto recidere il cordone ombelicale: è stata assistita immediatamente.

I migranti sono stati poi distribuiti secondo la Chiave di Konigstein, che serve a definire il numero di rifugiati per ogni Land. Secondo tale principio, le regioni più ricche e popolose devono prendersi carico del numero maggiore di migranti. Così, moltissimi profughi sono già stati ospitati nelle città di Dresda, AmburgoDortmund.

La risposta della Merkel

La scelta di Angela Merkel è stata quella di prendersi carico della parte di responsabilità che toccava alla sua Nazione. Lei stessa ha dichiarato che la Germania è un paese forte e dal punto di vista economico può permettersi tale aiuto umanitario. Non sono mancate, però, le proteste all'interno della sua fazione politica che ha storto il naso davanti a cotanta generosità, sottolineando anche le dure reazioni di alcuni gruppi neonazisti.

La cancelliera ha risposto sotto il profilo del pragmatismo: la Germania sta subendo una grave crisi demografica e l'immigrazione potrebbe essere una carta vincente (i giovani arrivati sono forti e bene istruiti). Ad ogni modo, i migranti che non hanno il permesso di soggiorno non potranno restare in Germania. 

Gli altri Paesi

Davanti a un tale dispiego di forze da parte della Germania, anche altri Paesi hanno deciso di mostrare generosità verso i migranti. Il primo ministro finlandese Juha Sipila, intervistato dalla televisione Yle, ha detto di possedere una casa che la sua famiglia non usa da quando si è trasferita a Helsinki e che metterà a disposizione dei profughi a partire dal 1 gennaio 2016.

Uno spiraglio si apre anche in Slovacchia (che insieme alla Repubblica Ceca, la Polonia e l'Ungheria forma il gruppo di Visegrad), favorevole alle quote purché non siano decise dall'Unione Europea. La Gran Bretagna, infine, ha detto che accoglierà 15 mila migranti dalla Siria. La volontà è di ampliare il progetto di accoglienza senza però adottare il sistema delle quote.