Il famosissimo brano dei Pink Floyd, "The Wall", è più che mai tornato di moda in questi ultimi tempi, in associazione al muro che Trump ha deciso di costruire al confine Messico- Stati Uniti. L'ex Pink Floyd Roger Waters ha dichiarato: “Il disco è tornato rilevante con Trump e tutto il suo parlare di costruire muri e creare inimicizia tra razze e religioni”. Si vocifera che il famoso gruppo potrebbe tornare a suonare The Wall, e vorrebbe farlo proprio al confine, per appoggiare i messicani nella protesta contro la decisione di Trump di ampliare il muro preesistente tra Usa e Messico.
I Pink Floyd avevano già cantato il brano dal vivo per festeggiare la caduta del muro di Berlino, ma ora è tornato purtroppo il tempo dei muri riportando di nuovo all'attualità il famoso pezzo. Non è la prima volta che Waters contesta Trum:p durante i suoi ultimi concerti, al maiale volante del video della canzone aveva fatto attaccare le parole "Fuck Trump and His Wall" insieme a foto immagini del presidente americano affiancate ad immagini dei membri del Ku Klux Klan. Waters ribadisce che la musica è uno spazio in cui è legittimo esprimere la libertà di pensiero e quindi anche i sentimenti di protesta, anzi, sottolinea che è un preciso dovere dei musicisti farlo, oltre che un loro diritto.
The Wall, del 1979, parla proprio del danno causato dalla costruzione dei muri: ergere muri divide e non può avere buone conseguenze.
The Wall
L'album The Wall fu pubblicato il 30 novembre 1979 ed èSi tratta di un'opera rock che parla di un personaggio fittizio,Pink, una rockstar con dei problemi psicologici. Pink si costruiscei un "muro" mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. I disagi che lo portano alla drammatica scelta sono la morte del padre, la madre iperprotettiva, gli insegnanti scolastici autoritari e più tardi i tradimenti della moglie. il successo dell'album fu planetario: fu l'album più venduto negli USA e uno degli album doppi più venduti nella storia. E ancora oggi le vendite non sono finite.