Identificato il terzo terrorista: e' Youssef Zaghba, figlio di un Bolognese, in possesso del doppio passaporto, nel 2016 fu anche fermato nel capoluogo emiliano. Anche in quel caso vennero ritrovati sul cellulare dell'uomo alcuni video chiaramente legati all'Isis, ma che non costituirono prove sufficienti per l'incriminazione.

Londra, il dopo-attentato

Tutto ciò mentre Londra si trova ancora avvolta dal terrore di Wesminster.

Ancora Isis, ancora nel cuore della metropoli. Ancora la caccia di Scotland Yard, che nonostante l'efficienza dimostrata in vari frangenti, è anch'essa impreparata agli attacchi isolati del terrorismo, che ormai ha strutturato un uovo modo di operare a "cellule isolate". Piccoli gruppi, o lupi solitari che si aggirano tra i cittadini comuni: il nuovo sistema terroristico che non può essere monitorato, ne tanto meno prevenuto con sistemi di sicurezza più o meno tecnologici. Si diceva che urlassero "Questo è per Allah!". Un attentato che verrà ricordato anche per la folle fuga degli attentatori verso Borough Market, accoltellamenti vari tra i civili; poi la polizia che ha reagito sparando.

Sono tutti morti", avrebbe detto infine il capo londinese dell'antiterrorismo.

Ora Londra è sotto shock più che mai. Le immagini diffuse subito dopo l'attentato dalla Bbc fanno pensare in termini di una sicurezza violata. Le foto mostrano chiaramente gli assalitori, colpiti ormai morte dalla polizia, riversi sull'asfalto, appunto nella zona di Borough Market. Uno dei due aveva addosso una grossa cintura con contenitori metallici, che probabilmente contenevano esplosivo. Tre, gli allarmi in tutto, tra cui 6 vittime e 48 feriti.

Corbyn contro May: 'non avremmo dovuto tagliare gli effettivi di polizia'

Una notte che Londra ricorderà per un pezzo e che prende la deriva poco ortodossa, nelle ultime ore, di una accesa "diatriba politica".

Infatti, dopo l'identificazione dei tre killer che agivano in nome dell'Isis, e i molti fermi effettuati dalla polizia di Scotlan Yard, a due giorni dalle legislative non mancano polemiche sull'accaduto. A pagare il conto di alcune recriminazioni sul piano politico, la premier Theresa May, la quale ha prima di tutti richiesto immediatamente un controllo ferreo "sull'operato della polizia e dei servizi segreti". Sotto accusa, inoltre, i tagli piuttosto consistenti operati a discapito della stessa polizia, il cui organico è stato notevolmente ridotto.

May: Londra deve stare tranquilla

Le dichiarazioni della May in merito, tuttavia, cercano di rassicurare i cittadini. Infatti, dichiara, l'operato della polizia inglese e dei servizi segreti è stato impeccabile, sventando negli ultimi mesi ben cinque attacchi.

Ora, dichiara, l'unica cosa da fare resta "analizzare il modo in cui il terrorismo si sta evolvendo, tenendo presente che il terrorismo viene allevato dal terrorismo". Contro la premier anche le critiche del leader laburista Corbyn, per il quale la responsabilità dell'instabilità di Londra sulla questione sicurezza è proprio della premier, nel governo come ministro degli Interni "nel periodo dei tagli". "Non avremmo dovuto tagliare gli effettivi di polizia" dichiara, facendo un evidente parallelo con l'operato della May in passato.

In sei anni infatti il numero degli algenti che pattugliano Londra è sceso in modo consistente, calando addirittura di 20.000 unità. Nonostante la gente sia dell'opinione che non si debba sfruttare l'attentato per un tornaconto politico, è ovvio che ora qualcuno cavalcherà l'ondata di malcontento e di terrore generale. Lo stesso Corby ha ammesso che ora "Londra ha un serio problema". Forse, aggiungiamo, anche più di uno.