Nessuno sa di preciso quando potrebbe avvenire, ma stando alle accurate analisi di Mike Pompeo, l'ormai famoso capo della Cia, la crisi USA Corea del nord potrebbe degenerare notevolmente nei prossimi giorni. Non è questione di allarmismo, ribadisce Pompeo, il quale però sottolinea che "nessuno può sapere l'esatto momento in cui Pyongyang deciderà di fare esplodere una bomba nucleare." Un allarme che ha allertato il presidente Donald Trump, ormai certo che non vi siano più i presupposti per la strada tanto sperata della diplomazia.

Evacuazione a Tokyo

Intanto si è svolta la prima esercitazione di evacuazione a Tokyo, nonostante la situazione sembri apparentemente tornata tranquilla sul versante Corea del Nord-Seul, in vista delle Olimpiadi Invernali che si terranno il mese prossimo. Esercitazioni che hanno reso tangibile ancora una volta il rischio di un eventuale attacco missilistico da parte di Pyongyang, e alle quali hanno preso parte circa 300 volontari, i quali hanno simulato l'evacuazione nelle stazioni della metropolitana e in altri luoghi sotterranei. Tutto ciò - come ha spiegato un funzionario della municipalità di Tokyo - perché "un missile lanciato dalla Corea del nord impiegherebbe all'incirca meno di dieci minuti ad arrivare sulla capitale giapponese, ma l'allarme arriverebbe solo tre minuti dopo il lancio, lasciando solo poco più di cinque minuti per mettersi al riparo".

Situazione tesa che ha generato anche le proteste di alcuni manifestanti, certi che tali iniziative possano solo diffondere allarmismo e panico tra la popolazione. L'ultimo attacco di Pyongyang risale al 29 novembre scorso, ma già precedentemente i missili di Kim Jong un avevano solcato i cieli nei pressi nell'isola di Hokkaido per ben due volte, facendo scattare l'allarme e terminando la loro corsa nelle acque giapponesi, e portando di conseguenza Tokyo ad attrezzarsi con sofisticati sistemi anti-missilistici al fine di scongiurare il pericolo.

Kim: minaccia per l'Europa?

Una minaccia dalla quale neanche l'Europa si sente più in salvo. Infatti, al di là del conflitto tra Usa e Corea del Nord, e le possibili conseguenze che tale eventualità possa innescare coinvolgendo anche vari paesi dell'Ue, si delinea anche la possibilità che il Vecchio Continente possa essere a breve facilmente raggiungibile dai missili di Kim Jong un.

Allarme lanciato proprio dal ministro della Difesa francese Florence Parly, il quale ha recentemente dichiarato che "l'escalation verso un confitto di ampia portata non può essere escluso, e che data la proliferazione missilistica, e il rapido sviluppo nucleare di Pyongyang, l'Europa rischia di diventare prima del previsto un facile bersaglio dei missili di Kim Jong."