Nella giornata in cui la chiesa festeggia San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti (24 gennaio ndr), è arrivato puntuale il tanto atteso quanto eccezionale messaggio del Santo Padre Francesco per la 52^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali al mondo della comunicazione e del giornalismo. Papa Francesco comunicatore della Verità per eccellenza, nel messaggio al mondo della comunicazione articola la deontologia professionale del giornalista insieme alla sua sempre immensa catechesi nella quale valorizza la comunicazione umana all'origine del progetto di Dio essenziale per vivere.

La prima fake news

Risalgono, scrive il Santo Padre nel messaggio, ai primi episodi narrati nella Bibbia di Caino e Abele e della Torre di Babele (Gen, 4, 1-16; 11,1-9) le prime distorsioni della verità e della mancata capacità di comunicare correttamente. Idem succede oggi nella comunicazione sempre più veloce del sistema digitale il fenomeno delle false notizie o più conosciute FakeNews ossia comunicazioni false o verosimili che sono diffuse online o attraverso la stampa.

Il Santo Padre invita a riscoprire il valore della professione giornalistica e della responsabilità di ciascuno di comunicare la verità e sollecita le iniziative educative volte a insegnare, a non essere divulgatori inconsapevoli di disinformazione ma attori dello svelamento della verità, attraverso una corretta informazione, attraverso la verifica d'identità personali che si nascondono dietro falsi profili digitali, attraverso un sano confronto con fonti d'informazione autorevoli e attraverso un dialogo costante.

Papa Francesco invita ad un atto di discernimento personale per smascherare la logica del serpente per non cadere nelle false e pericolose seduzioni che il padre della menzogna, satana, abilmente insinua con argomentazioni false e striscianti.

Come difendersi?

Nel gioco veloce della diffusione di fake news, attraverso la condivisione classica dei social media che fanno breccia sul desiderio insaziabile dell'essere umano, le motivazioni economiche e opportunistiche della disinformazione hanno la loro radice nella sete di potere, di guadagno, di godimento che in ultima analisi rende vittime di un imbroglio: quello del male, del serpente, di satana, che si muove di falsità in falsità per rubarci la libertà del cuore.

L'invito del Papa è quello di non abboccare ad ogni tentazione perché un linguaggio ingannevole oscura l'interiorità preziosa della persona. Citando una celebre frase di Dostoewskij avverte del pericolo ingannevole che sta nell'ascoltare le proprie menzogne fino al punto di non riuscire più a distinguere la verità dentro e intorno a sé, portando al deserto della mancanza di fiducia e conseguentemente di amore fino ai vizi, al piacere e al peccato.

Dov'è la verità?

Nella Bibbia l'uomo scopre la Verità, la sperimenta, la ama; nella Bibbia vi è il sostegno, la solidità, la fiducia perché solo nella Bibbia si trova il Dio vivente e nella Parola di Gesù "Io sono la verità" (Gv 14,6). L'uomo deve diffondere la verità credibile in un mondo di Fake News e gridare la liberazione: "La verità vi farà liberi" (Gv 8,32).

Il giornalista, cercatore delle notizie, ha la grossa responsabilità nel mondo contemporaneo non solo di svolgere un lavoro ma di esercitare una missione nell'immenso frenetico mondo delle notizie e della ricerca dello scoop. La notizia deve avere il sapore dell'autenticità al di là dei titoloni che hanno impatto sui lettori o alla velocità che la stessa viene diffusa. Il giornalista deve avere chiaro l'obiettivo: al centro di ogni notizia ci sono le persone al quale bisogna offrire attenzione.

Conclude il Papa con l'invito a promuovere un giornalismo di pace non intendendo con questo un giornalismo buonista che neghi l'esistenza di problemi ma che esponga correttamente e chiaramente la realtà dei fatti.

Certo si sente il rischio che sia l'autenticità del racconto a rischiare di essere messa fuori gioco a causa di una cultura comunicativa non fondata su valori non per forza cattolici, ma l'invito del Santo Padre è chiarissimo.