Secondo quanto comunicato dal The Times, uno dei quotidiani britannici con sede a Londra, alcuni volontari appartenenti ad una delle organizzazioni non governative (Ong) di Haiti, avrebbero utilizzato i soldi destinati alle vittime del Terremoto per pagare delle prostitute minorenni ed affittare ville in cui avrebbero organizzato delle orge. A peggiorare ancor più la situazione, oltre al fatto che le ragazze fossero minorenni, sarebbero state alcune immagini che ritraevano le stesse con indosso solamente la maglietta utilizzata dai volontari per richiedere contributi ai donatori.
La Oxfam sarebbe già stata accusata in precedenza per avere evaso milioni di tasse nel tentativo di espandere i propri interessi. Accuse che, ovviamente, non giovano molto all'immagine della stessa società, partita prontamente in propria difesa nell'ovvio tentativo di salvaguardare il proprio nome.
Oxfam si difende, ma il presidente si dimette
La stessa agenzia sarebbe prontamente partita in propria difesa ammettendo di non avere mai minimamente cercato di insabbiare quanto accaduto con i soldi dei donatori. I volontari scoperti ad organizzare e gestire orge con prostitute minorenni non sarebbero stati assolutamente difesi dalla società.
Nonostante questi tentativi di difesa, sono emerse notizie secondo le quali gli stessi volontari accusati non sarebbero mai stati puniti né richiamati da chi di competenza. Notizie e rivelazioni che avrebbero portato alle dimissioni di Roland van Hauwermeiron, l'allora presidente della società (accusato in primo luogo di avere ingaggiato alcune prostitute per i propri dipendenti). Secondo le dichiarazioni della Oxfam, i dipendenti accusati di pedopornografia ed incitamento alla prostituzione avrebbero già subito le condanne che gli spettavano, ma le affiliate sparse ad Haiti non hanno ricevuto nessuna comunicazione in merito.
Seguono poi le ulteriori accuse all'ormai ex-presidente dell'associazione indagata: "l'unico e vero responsabile di tutta la vicenda era stato prontamente avvisato e chiamato in causa ed ha accettato il consiglio di dimettersi dal proprio incarico".
Stando alle successive dichiarazioni di Roberto Barbieri, direttore dell'associazione, la vicenda non ha minimamente intaccato l'operato della Ong che continua ad operare nel tentativo di ridurre la povertà nei paesi più "arretrati".