"... Sembra che siano programmati per andare a dormire al tramonto. Come una colonia di api, agiscono compatti per il bene del gruppo. Sono telepatici, l'impulso scorre in loro come se fossero una grande rete di materia organica... Sono esseri che si ricaricano con il buio, ai quali si riformatta il cervello, un grosso hard-disk fatto di circuiti organici e di byte innumerevoli".

Basato sul libro omonimo dello scrittore statunitense dell'horror Stephen King, il film "Cell" del regista Tod Williams, narra la sconvolgente ed assurda storia di Clay Riddell (John Cusack), un disegnatore di fumetti che si trova pericolosamente invischiato in qualcosa di più grande di lui, un incubo proveniente da un misterioso segnale propagatosi attraverso i cellulari, e che trasforma gli esseri umani in una sorta di zombie, o meglio, individui telecomandati da una qualche forza superiore, il cui unico istinto è quello di uccidere senza alcuna pietà.

In questa insensata avventura, Clay è in compagnia di Tom McCourt (Samuel L.

Jackson), Alice Maxwell (Isabelle Fuhrmann), Charles Ardai (Stacy Keach) e Jordan (Owen Teague). Lo scopo dell'uomo è uno soltanto, quello di ricongiungersi con la propria famiglia, sempre se la moglie e il figlio non sono stati ancora infettati dal virus del cellulare.

Recensione di Cell

Cell è una pellicola cinematografica particolarmente ricca sotto il profilo tecnico-artistico, con la presenza di inquadrature che al loro interno si avvalgono di zoom in avanti, carrelli a precedere e a seguire, campi e controcampi, panoramiche dall'alto, telecamere ad effetto mosso per enfatizzare con maggior realismo quello che accade sulla scena, soggettive e primi piani sia dei personaggi del film, che degli zombie super armati e assetati di sangue.

Proprio questi ultimi, sono un gruppo perfettamente organizzato, un branco di assassini pronto a colpire al più impercettibile dei rumori. La domanda però è lecita, cosa li ha spinti a diventare così? Un virus, come già ipotizzato, oppure un attacco terroristico?

Sfortunatamente non è dato saperlo, ciò che però colpisce è che il tipo di individui che i nostri beniamini incontrano sul loro cammino, sembrano per certi versi ricalcare quelli di altri movies come "Pontypool" di Bruce McDonald, dove la causa della follia delle persone era rappresentata da certe parole che si potevano pronunciare, e "La città verrà distrutta all'alba" del grande George Romero prima e di Breck Eisner dopo con il remake.

In Cell ci sono quindi umani impazziti che annientano senza controllo i loro simili, sono più forti, più veloci e non provano alcun tipo di dolore, sono esseri completamente vuoti con il bisogno primitivo di cancellare quello che è rimasto della normale razza umana. La colpa di tale mattanza è tutta da imputare all'acutissimo segnale generato dagli smartphone, innocui dispositivi di trasmissione e ricezione di chiamate. Inoltre, la particolarità di Cell è che queste "creature" dall'aspetto umano, emettono dalle proprie corde vocali un suono molto simile ad una frequenza disturbata, la stessa che li ha completamente rimbecilliti, e che li costringe a tenere la bocca innaturalmente aperta.

Altro aspetto rilevante del film è la ripresa dal basso verso l'alto di alcuni ripetitori, per simboleggiare ancora di più il totale asservimento della massa omicida verso di loro.

Infine, eccoci giunti alla conclusione deludente e prevedibile della pellicola, vista anche l'immane tragedia accaduta, in quanto Clay Riddell perde la sua battaglia facendo così trionfare la tecnologia malata. Nel complesso comunque, il film, distribuito in Italia dalla Notorious Pictures, scorre fluido grazie ad una sceneggiatura di sostanza, che, guarda caso, porta sempre la firma del re del brivido Stephen King.

Voto: 7/8

Qui sotto il trailer di Cell.