Nel giorno della morte di Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura 1997, la medesima onoreficenza è stata riconosciuta a Bob Dylan

Distintosi non solo in ambito musicale, il quale gli ha riconosciuto tra l'altro il Grammy Award alla carriera nel 1991, a Dylan è stato riconosciuto anche il premio Oscar e il Golden Globe per "Things have changed" (Wonder Boys- film del 2000).

I motivi della scelta

Stoccolma, il comitato dei Nobel, a vent'anni dalla prima candidatura del cantante, ha deciso di insignirlo per aver «creato una nuova poetica espressiva all’interno della grande tradizione canora americana». La notizia è stata accolta con estremo entusiasmo da tutti i presenti che speravano in una premiazione del genere, per un artista che secondo la rivista Rolling Stone è al secondo posto nella lista dei 100 migliori artisti, al primo in quella dei 100 migliori cantautori ed addirittura, stante all'opinione pubblica, il più grande artista dell'ultimo secolo!

Non solo musica

C'è da citare Bob Dylan non solo per l'importanza musicale, ma anche per il suo attivismo sociale. Soprattutto negli anni sessanta fu molto attivo sotto questo punto di vista, suonando ed introducendo molte manifestazioni, tra le quali spicca la "marcia su Washington" (famoso per la pronuncia di Martin Luther King del discorso "I have a dream").

Un personaggio controverso

Robert Allen Zimmerman (in arte Bob Dylan), nasce a Duluth il 24 maggio del 1941, ha da sempre spiazzato il pubblico con alcune scelte, da alcuni discusse, da altri amate. Dylan ha scritto, (anzi, concediamoci suonato in questo caso) la storia della musica, dal folk, il quale appare nell'immaginario comune ancora con il suo volto dai capelli ribelli (vedasi foto), alla svolta elettrica degli anni '60, fino alla conversione al credo dei Cristiani rinati e al recente approdo agli spot pubblicitari. Per quanto però, queste scelte possano essere accettate o meno, bisogna oggettivamente ringraziare questo enorme artista per il suo contributo, come disse lo stesso Bruce Springsteen "Se Elvis ha liberato i nostri corpi, allora Dylan ha liberato le nostre menti".