Il fumettista sergio zaniboni ci ha lasciati a l'età di 80 anni, con il suo grande talento ha regalato a tutti noi per 40 anni i tratti di Diabolik, il ladro più tenebroso dei fumetti. Al fumetto Diabolik ideato dalle sorelle Giussani, il fumettista torinese era molto legato, ma nella sua lunga carriera da disegnatore ha prestato la sua matita anche per altri personaggi, come ad esempio Tex Willer.

Sergio Zaniboni è scomparso il 18 agosto scorso: nato nel capoluogo piemontese il 4 agosto del 1937, l'artista ha scoperto la sua passione per il fumetto all'età di 30 anni, prima di allora svolgeva il lavoro di elettrotecnico ma nel contempo anche quello di grafico pubblicitario e illustratore, in questa ultima attività Sergio Zaniboni aveva realizzato il logo delle figurine Panini.

Poi l'incontro con Diabolik nel 1969, un'amore a prima vista. La prima pubblicazione fu "Delitto su commissione", dopo di che seguirono altre 300 storie del ladro in calzamaglia nera. Anche se non è stato lui a disegnare il primo Diabolik, il fumettista torinese diede una profondità con il suo tratto definito ed elegante al protagonista.

Anche la compagna di Diabolik, Eva Kant prese quel tratto elegante dalla matita di Sergio Zaniboni, la sua musa fu la modella torinese Cristina Adinolfi.

Una delle cose più curiose e affascinanti che Sergio Zaniboni faceva nel suo lavoro era quella di fotografare le persone in posizioni particolari, sia amici che estranei, in questo modo l'artista prendeva ispirazione per i suoi personaggi. Inoltre Sergio Zaniboni usava solo la matita, dopo di che delegava la parte di inchiostratura a un collaboratore, ma negli ultimi anni era il figlio Paolo a occuparsene, anche lui avvicinatosi al mondo del fumetto nell'ultimo periodo come cartoonist.

Ricordiamo anche le sue collaborazioni con il "Giornalino" dove ha realizzato "Il campione", una serie a sfondo pugilistico, e il "Tenente Marlo", una serie poliziesca.

Ha collaborato anche con "Il corriere dei piccoli".

Oggi il mondo del fumetto perde una pietra miliare e un uomo che non ma hai perso la speranza nel perseguire le sue passioni. Vi lasciamo con una sua citazione.

"Mi piace disegnare a matita. Posso permettermi di schizzare o essere preciso, e l’immagine si definisce quasi da sola sul foglio. So bene che il ripasso a china arriverà, e la gomma per cancellare annullerà i miei disegni per sempre, senza lasciare traccia. Ma mentre disegno non ci devo pensare: la mia matita diventerebbe triste…"