In Italia anno dopo anno diminuiscono le persone interessate a leggere i Libri, anche se questi vengono pubblicati in grande quantità. Grazie allo sviluppo del mercato digitale e della produzione dei libri in formato ebook, la crescita dei libri è in leggero rialzo ma questo non è sufficiente a far rialzare l'interesse per i libri. Secondo l'Aie, ovvero l'Associazione Italiana Editori, in Italia legge il 62% degli individui fra i 15 e i 75 anni, inserendo nella lista anche riviste e manuali per la casa, un dato per certi versi ancora misero ma in crescita rispetto all'ultimo dato dell'Istat che indicava il 40,5%.Nel 2017 gli editori italiani hanno mandato in stampa quasi 67mila titoli: le grandi case editrici però, pubblicano un numero limitato di libri l'anno e questo far si che la maggior parte dei libri nell'arco dell'anno vengono pubblicati da piccole e medie case editrici che per far fronte alle spese molte volte pubblicano dei libri che non sono degni di essere pubblicati.
Per approfondire meglio l'argomento abbiamo intervistato lo scrittore Marco Ambrifi.
Calo di lettori, parla Ambrifi
Ciao Marco, cosa ne pensi del calo di lettori e di produzione di libri in Italia?
In Italia per fortuna, vengono ancora pubblicati molti libri alcuni stupendi altri meno, ma comunque un numero notevole. Partecipando a molte fiere dei libri ho potuto notare un calo di lettori interessati notevole, la maggior parte delle persone veniva alle fiere per passare una giornata diversa senza essere interessate realmente all'evento. Questo comporta anche un calo delle vendite che non è da sottovalutare poiché molte case editrici sono a pagamento quindi per l'autore il margine di guadagno è quasi nullo.
Sei uno scrittore giovane ed hai già pubblicato tre libri, cosa ti ha spinto ad intraprendere questa strada?
Sin da bambino ho sempre amato leggere e scrivere, approfondire gli argomenti di cui sentivo parlare, quindi la passione è venuta da sé. Il primo libro, "Apocalypse zombie" l'ho scritto a quindici anni e da lì poi ho continuato a scrivere libri e poi poesie, riuscendo a vincere molti concorsi importanti.
Da pochi giorni è uscito il tuo nuovo libro, "Il giorno che t'incontrai"; cosa puoi dirci a riguardo?
Si, è un libro a cui tengo particolarmente perché dentro c'è tanto di me, mi sento molto simile al protagonista del libro che si chiama Andrea ed è un docente di latino. Ha un passato abbastanza difficile e nella scuola riesce a trovare la donna della sua vita, Federica che è una donna delle pulizie.
I due avranno un futuro molto travagliato e tantissimi ostacoli da superare, ed alla fine di ogni capitolo è presente una definizione di amore diversa data ad esempio da Shakespare o da Madre Teresa di Calcutta. Non posso dirvi altro...
Il libro parla d'amore ma anche della lotta contro una malattia rara: perché hai deciso di trattare questi argomenti?
Si, infatti uno dei due protagonisti si ammalerà di una malattia rara, l'Ipofosfatasia che metterà a dura prova il loro amore e il loro futuro. Dopo aver scritto libri di genere molto diverso sentivo il bisogno di parlare di un qualcosa che ho potuto provare diversi anni fa, la sofferenza di stare vicino ad una persona affetta da malattia. La lotta contro ogni forma di malattia tocca tutti noi, non solo chi ne soffre ed è per questo che ho deciso di scrivere questo libro.