Che natale è senza pandoro o panettone (è una sfida che va avanti da una vita)? Che natale sarebbe senza uno storico marchio come la Melegatti? Quest'anno il natale ha rischiato di saltare, almeno per Melegatti e i suoi 300 dipendenti che erano a rischio licenziamento.

L'azienda da 123 anni forniva i panettoni e i pandori agli italiani ma alcuni debiti ed investimenti poco azzeccati hanno messo l'azienda in crisi, così a poche settimane dal natale l'azienda veronese ha rischiato di chiudere, lasciando milioni di italiani senza il cibo tipico di questa festività.

Arriva un fondo di investimento a salvare l'azienda

Ronca e Turco sono le due famiglie che dagli anni 70 si fanno la "guerra" per il controllo dell'azienda, sicuramente una competizione che non ha aiutato la Melegatti a crescere.

I libri contabili dell'azienda veronese sono quindi finiti in tribunale fallimentare, sono infatti 12 i milioni di crediti che aspettano i fornitori e 5 i milioni che aspettano i dipendenti fra contributi e stipendi non pagati.

Un fondo estero starebbe per investire ben 6 milioni per far ripartire in extremis la produzione natalizia ed addirittura 10 milioni per la Pasqua, dove sono le colombe a farle da padrona.

Saranno i commissari appena nominati che entro 120 giorni dovranno valutare gli investimenti e quindi un piano industriale. Mentre i creditori dovranno aspettare ed accettare o rifiutare tale piano e, a quel punto, la produzione potrà ripartire. Si spera che la decisione avvenga in fretta per far ripartire da subito la produzione dei pandori e dei panettoni.

Ai dipendenti l'invito di tornare al lavoro, come spiega Maurizio Tolotto della Fai Cisl di Verona. Sono infatti i lavoratori a dover dire di "si" e tornare al lavoro altrimenti la produzione, senza di loro, non potrà ripartire. Infatti se tutto andrà bene i dipendenti dovrebbero ricevere subito lo stipendio di novembre, mentre la busta paga di dicembre dovrebbe essere pagata il primo del mese.

Sarà più lunga l'attesa per gli arretrati, nonché un'incognita il loro pagamento.

Se tutto dovesse andare bene Melegatti ci sarà a Natale, anche se con una "solo" 2 milioni di pezzi (sono stati stimati circa 1 milione e 750 mila prodotti).

Dal fondo maltese che ha proposto l'investimento per ora nessun commento, ma è probabile che arriverà una volta che saranno note le sorti dell'azienda.

Intanto Bauli, fondata da Ruggero Bauli, ha appena aperto uno stabilimento in India, forte della sua crescita.