Dopo le roventi polemiche che ha suscitato l'uscita ad ottobre da parte della Vigilanza bancaria della Bce di nuove regole per gli accantonamenti da parte delle banche sui propri crediti deteriorati, sia garantiti che privi di garanzia, e dopo che diversi paesi europei, in primis l'Italia, ma anche Germania e Francia, hanno manifestato la loro contrarietà per dei "suggerimenti" che hanno tutto il sapore di una imposizione, la Presidente della Vigilanza, Danièle Nouy apre alla possibilità di uno slittamento della partenza delle nuove regole. Vediamo di capire quale proposta ha fatto la presidente Nouy e quali conseguenze può avere nell'immediato sia a livello macroeconomico che microeconomico.
Cosa ha detto la presidente della Vigilanza
Ricordando che le nuove regole proposte dal suo dipartimento sono ancora in fase di consultazione fino all'8 dicembre la Signora Nouy ha fatto presente, innanzitutto, che le nuove norme non prevedono assolutamente nessun tipo di applicazione automatica, ma verranno calibrate sul singolo istituto di credito. Ha, inoltrem ribadito che tali nuove disposizioni si applicherebbero ai crediti che passassero a sofferenza a partire da gennaio 2018 e non allo stock di sofferenze già in essere, che comunque è consistente e rappresenta il problema da risolvere, dopo il miglioramento della qualità del capitale bancario, anche secondo lo stesso Mario Draghi.
La Nouy, poi, ha tenuto a ribadire, nonostante le polemiche suscitate, che la Vigilanza Bancaria europea non ha travalicato i suoi poteri in quanto l'Addendum di ottobre rientra nelle competenze attribuite alla stessa Vigilanza dai Ventotto paesi Ue in base ai principi approvati nel mese di giugno e con i compiti affidati dai trattati alla stessa bce.
Fatte queste precisazioni ha dichiarato che tutto può essere modificato e migliorato a partire, proprio, dalla data di entrata in vigore delle nuove disposizioni e si è spinta fino ad affermare di essere disposta a proporre una nuova data di partenza per le nuove regole sugli accantonamenti bancari.
Il parere del Parlamento europeo
La sortita della Presidente Nouy segue il parere giuridico emesso dai servizi legali del Parlamento europeo, su sollecitazione del Presidente Antonio Tajani, secondo cui con l'Addendum la bce, di fatto, starebbe legiferando, assumendo così un ruolo che è prerogativa esclusiva e qualificante del Parlamento stesso.
Comunque, la Presidente Nouy ha concluso il suo intervento affermando che la bce e lei stessa sono aperte a tutti i suggerimenti che arriveranno nel periodo di consultazione delle nuove regole e che verranno valutati molto attentamente.