Lo avevano attesa con ansia questo giorno, gli 'esodati' e i 'quota 96' della scuola, come un punto di svolta della loro delicata questione e, invece, come un fulmine a ciel sereno, le loro speranze dovranno essere rimandate (come minimo) ancora di una settimana. In realtà, il governo Renzi avrebbe voluto prendersi due settimane, ma, alla fine, si è giunti ad un compromesso tra le parti. Vediamo i probabili scenari dei prossimi giorni.

Riforma pensioni, esodati, quota 96 scuola: i perchè di un rinvio

La proposta di legge 249, quella che dovrebbe contenere la tanto agognata 'salvaguardia' (e salvezza) per gli esodati e i quota 96 della scuola dovrà attendere sulla scrivania ancora per una settimana prima di essere discussa alla Camera.  I motivi del rinvio sono da additare allo stop imposto dall'Inps e dalla Ragioneria dello Stato alla proposta del presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano: i 47 miliardi che sarebbero serviti per coprire l'intera operazione sono ritenuti una cifra esageratamente alta e non sopportabile dalle casse dello Stato. Quindi, serve rivedere qualcosa, prima che il testo welfare firmato dalle deputate Manuela Ghizzoni del partito Democratico e Maria Marzana del Polo delle Libertà possa dare speranze a questi lavoratori fortemente penalizzati dalla riforma Fornero.

Riforma pensioni, esodati, quota 96 scuola: lettera di protesta a Matteo Renzi

Cresce, intanto, sempre di più l'indignazione dei docenti over 60, molti dei quali addirittura hanno già abbattuto la barriera del 'quota 100' (non solo 96...): le loro speranze di poter accedere all'assegno pensionistico a partire dal prossimo mese di settembre sembrano essersi allontanate ulteriormente. In una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si fa riferimento a come siano ormai passati quasi tre anni da quello che viene menzionato come un 'errore (voluto)' nella riforma Fornero: gli insegnanti e il personale Ata (tecnico, amministrativo ed ausiliario) parlano di scandalo per questi tempi che si allungano sempre di più senza riuscire ad arrivare ad una soluzione concreta.