I primi nodi della riforma della Buona Scuola stanno venendo al pettine con le azioni di boicottaggio dei docenti per formare i collegi di valutazione. Ma anche il progetto dell'alternanza scuola-lavoro, presentato come il fiore all'occhiello della riforma scolastica Renzi Giannini, rischia il fallimento. I dirigenti scolastici stanno sperimentando quanto sia arduo intraprendere questo percorso.
Il vecchio detto del “tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare” è assolutamente pertinente all'argomento. Novembre mese caldo per gli scioperi in tutta Italia per la scuola che ha conosciuto una delle riforme più cervellotiche e mal programmate dell'ultimo secolo.
Le difficoltà incontrate dalle scuole
Su questo progetto ambizioso si va sviluppando un'altra critica alla riforma scolastica di Renzi. Ci sono difficoltà per realizzare l'alternanza scuola lavoro tali che un gruppo di deputati del Pd (Coscia-Ghizzoni-Malpezzi) ha dovuto presentare una interrogazione parlamentare urgente al ministro dell'istruzione Stefania Giannini.
Enti privati e anche pubblici non stanno collaborando fattivamente a causa anche di una scarsa conoscenza della normativa, unitamente ad una storica resistenza a venire incontro ai primi studenti che dovranno iniziare questi percorsi. Ma se ormai è stato istituito come obbligo bisogna che le scuole si adeguino. Su tutto questo però grava lo scarso entusiasmo del mondo del lavoro.
La proposta di Ambrogioni
In riferimento ad un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, il presidente della Cida afferma che chi ha competenze come i manager deve dare una mano per realizzare progetti come quello dell'alternanza scuola lavoro. Considerando che si tratta del cardine della riforma, con le 400 ore previste per gli istituti tecnici professionali e le 200 per gli gli studenti dei licei nel corso di un triennio, si vede che ci sono milioni di ore che hanno bisogno di essere gestite all'interno del rapporto tra impresa e scuola.
Se non c'è nessuno che sia esperto e si metta a disposizione con il suo bagaglio di esperienze per organizzare questa alternanza, il progetto rischi seriamente di naufragare. Non si deve dimenticare che molte piccole imprese sono prive di figure idonee a fare da tutor.