Sì ai referendum abrogativi su voucher e appalti. No a quello sul Jobs act. Questa è la decisione presa dalla Corte costituzionale in merito ai tre quesiti in materia di lavoro proposti dalla Cgil che aveva raccolto ben 3,3 milioni di firme. La tornata referendaria dovrebbe avvenire nella prossima primavera, tra il 15 aprile e il 15 giugno.
Riflettori sui voucher
A tenere banco però non è tanto il verdetto di inammissibilità della Consulta sul ripristino delle tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori abolite dal Jobs act in materia di licenziamenti senza giusta causa.
O l’ammissione del quesito sulle limitazioni introdotte sulla responsabilità solidale in materia di appalti. La parola magica che sta surriscaldando gli animi è voucher. E il mondo sindacale, Cgil in primis, è al centro delle polemiche.
L’attacco di Boeri, presidente dell’Inps
In un’intervista a La Repubblica il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha infatti polemizzato in particolare con la Cgil. Dopo aver dichiarato che sui voucher vede troppa ipocrisia da parte di chi li demonizza, che vanno corretti ma non eliminati, Boeri va all’attacco dei sindacati, che contestano i buoni lavoro ma poi ne fanno largo uso.
Nei giorni scorsi per esempio, avevano cercato di minimizzare gli episodi segnalati a Bologna, sostenendo l'utilizzo marginale dei voucher per l’impiego saltuario di pensionati. Ma dai dati in possesso dell'Inps per Boeri non è assolutamente così, visto che nell'ultimo anno la Cgil ha speso 750 mila euro in voucher. Ed è in buona compagnia: anche altri sindacati, per il presidente dell'Inps hanno utilizzato parecchio questi strumenti, come ad esempio la Cisl che ha investito un milione e mezzo di euro in buoni lavoro.
La risposta della Cgil
La replica non si è fatta attendere: “I pensionati retribuiti con i voucher sono circa 600 in tutto il Paese”, ha precisato lo Spi-Cgil, che ha confermato la spesa di circa 750mila euro lo scorso anno.
Si tratta di volontari in pensione impegnati di tanto in tanto per 3/4 ore al giorno nelle 4mila sedi presenti sul territorio nazionale per un compenso al massimo di 150 euro al mese. E poi l’affondo: “Basta a campagne il cui unico scopo è gettare fango sul sindacato". Sì, perché Boeri in un altro passaggio della sua intervista attacca i sindacalisti sotto il profilo dei trattamenti pensionistici e annuncia che ha pronta una circolare per intervenire sulle modalità di calcolo delle loro Pensioni. Attualmente per il presidente dell'Inps alcuni sindacalisti distaccati possono versare anche cifre importanti negli ultimi periodi di lavoro. E questi versamenti episodici sulla pensione hanno un impatto molto rilevante, al contrario di quanto accade agli altri lavoratori.
Una prassi che ha portato ad incrementi del trattamento fino al 60 per cento. E anche se si tratta solo di 1.400 sindacalisti in attività, sanare questa disparità, secondo Boeri ha un importante significato simbolico di equità, creando un precedente per intervenire sui vitalizi. Insomma, in vista del referendum sui voucher, il fuoco alle polveri è già stato dato.