Ideati, per far emergere l'ecosistema di Lavoro sommerso occasionale -la baby sitter, il giardiniere, il pizzaiolo del weekend e così via- i voucher sono diventati, grazie ad imprenditori senza scrupoli e a sistematiche modifiche legislative, un vero e proprio contratto supplementare a basso costo e senza tutele. Le chiavi che ne hanno decretato il successo.

Il dossier elaborato da Possibile, il laboratorio politico di Giuseppe Civati, aiuta a comprendere le dinamiche dell' utilizzo dei voucher.

Il risparmio contributivo dei datori di lavoro, proprio perchè strumenti di regolarizzazione delle prestazioni occasionali, si è tradotto in mancanza di accesso dei lavoratori alle indennità di disoccupazione. Inoltre la contribuzione sociale a carico degli stessi prestatori d'opera, essendo accreditata sulla gestione separata Inps, difficilmente si tradurrà in pensione data l'esiguità (13%), resta quindi un mera operazione di cassa.

Ci sono stati 115 milioni di voucher per ore lavoro. Il numero di lavoratori interessati al fenomeno è di 1,4 milioni.

Il presidente dell'Inps Tito Boeri, spiega che i voucher rappresentano l'unica fonte di reddito in quattro casi su dieci e che in un caso su dieci il voucher corrisponde ad un secondo lavoro. Se consideriamo uomini e donne in età centrale, troviamo solo lo 0,2% dei percettori , privi di una posizione contributiva al di fuori dei voucher. Insomma l'emersione del lavoro nero è leggenda. Creando di fatto una forma di precarizzazione. Ha voglia a dire Renato Serra-finanziere amico di Matteo Renzi- che voucher o meno l'occupazione è aumentata. Come sia possibile paragonare questi "tagliandi", ad un contratto a tempo indeterminato o comunque a lungo termine-con la dignità e la possibilità di avere una visione ed una pianificazione dei progetti di vita ( e di acquisto)-rimane un mistero.

Dopo la sconfitta nel referendum costituzionale , si sta palesando l'ombra del referendum anti Jobs Act.

Ora c'è la corsa al disconoscimento dei voucher, eppure i numeri del fenomeno erano noti da tempo, ma è risultato piuttosto evidente che aiutavano a gonfiare i dati sullo stato occupazionale, ovviamente anche in chiave europea.

L'unico modo per evitare un altra probabile sonora sconfitta politica del governo, non è quella di riformare i voucher, come dichiarato dal Ministro Maurizio Martina-che è l'anello di congiunzione tra l'ex premier matteo Renzi e la minoranza dem- bensì di cancellarli.Permettendone l'utilizzo solo tra privati. Non esistono strumenti simili in Europa e si è dimostrato che non servono a far emergere l'illegalità.

Sono un altro strumento di ricatto e sfruttamento dei lavoratori, cosa di cui non se ne sente la necessità, visto che ci sono ancora una quarantina- alla faccia dello snellimento burocratico- di forme contrattuali, non ancora smantellate dal Jobs Act.