Secondo gli ultimi dati forniti dall'Inps, nel 2016 sono stati erogati 133,8 milioni di voucher per la retribuzione del lavoro occasionale. Rispetto al 2015 sono stati venduti, quindi, quasi il 24% in più di buoni lavoro. Cifre alla mano è ormai chiaro che il problema dei voucher, ideati originariamente per contrastare il lavoro nero, "non è l'uso ma l'abuso", come dichiara Tito Boeri, Presidente dell'Inps.
Egli afferma che nel momento in cui vengono utilizzati a fronte di più ore di lavoro effettuate, non sono nient'altro che un'espediente di copertura del lavoro nero.
Proposte: come cambiare l'utilizzo improprio dei voucher
Tutte le proposte in campo partono dal Parlamento, Governo e CGIL, ma l'ultima parola spetterà alla Cassazione. Le proposte del Parlamento sono firmate da Scelta Civica, Pdl, Pd e Ms5, i quali propongono di limitare l'uso dei voucher esclusivamente al lavoro occasionale e accessorio. I destinatari dei buoni lavoro sono i soggetti deboli del mondo del lavoro come pensionati, studenti, disabili, soggetti in difficoltà presso le comunità di recupero, inoccupati e lavoratori extracomunitari regolari.
La proposta del Parlamento prevede inoltre, la vendita dei voucher in tabaccheria, fatta esclusione di imprenditori e professionisti, che dovrebbero servirsi di modalità telematiche.
Voucher, le nuove proposte 2017
Il Governo propone:
- la riduzione della validità del voucher a 3-6 mesi (rispetto ai 12 attuali),
- l'abbassamento del tetto attuale di 7 mila euro annui e la circoscrizione dei settori di utilizzo dei buoni lavoro.
Qualora quest'ultima ipotesi non fosse possibile, i lavoratori contrattualizzati non potranno più usufruire di voucher per il riconoscimento delle ore di straordinario.
La CGIL si schiera invece chiaramente a favore della totale soppressione dei voucher, o quantomeno della riduzione al minimo degli stessi in termini di utilizzo.
Chi se ne serve, infatti, è costretto comunque a stipulare un contratto di lavoro subordinato occasionale con il lavoratore, il quale può prestare servizio presso lo stesso datore di lavoro, per un massimo di 40 giorni all'anno (equivalente a 2500 euro di compenso).
Voi cosa ne pensate delle ultime proposte per il 2017?