La nuova berlina di classe 'D' Alfa Romeo Giulia, come già si sa da qualche giorno, arriverà sul mercato con circa 6 mesi di ritardo. Difatti la versione sportiva Quadrifoglio, mostrata in anteprima lo scorso 24 giugno ad Arese, arriverà nei principali mercati europei non prima della metà del prossimo anno. Ancora di più si dovrà aspettare per vedere dal vivo la versione 'ordinaria' della nuova vettura, di cui al momento non si conosce nemmeno il prezzo ufficiale.

I ritardi sono stati confermati nella giornata di ieri 8 novembre dal numero uno di Fiat Chrysler Automobiles, Il Ceo Sergio Marchionne, mentre si trovava al Mugello. 

La Giulia si ispira direttamente all'Alfa 156

Il motivo dei rinvii, come molti tra gli analisti e gli addetti ai lavori avevano intuito, è la grave crisi che ha colpito la Cina, che sta portando un vero e proprio sconquasso nel mondo dei motori, con i principali gruppi mondiali costretti a rivedere i proprio progetti per i prossimi anni, per evitare di essere risucchiati dal vortice della crisi cinese, dopo che si è finalmente riusciti a venire fuori dalla profonda caduta nelle vendite che ha caratterizzato negli ultimi anni il mercato auto in Europa.

In questo momento di incertezza e dubbi fanno grande piacere le parole del capo design di Alfa Romeo, Alessandro Maccolini, che ieri l'altro a Mantova, ha confermato che la nuova berlina Alfa Romeo Giulia non copia le rivali tedesche.

Respinte al mittente accuse di plagio

La nuova vettura del Biscione si rifà direttamente alla gloriosa storia della casa milanese con sede ad Arese. Il nuovo veicolo targato Alfa Romeo è diretta erede della celebre berlina Alfa 156, di cui rappresenta appunto la più moderna evoluzione. Vengono dunque respinte al mittente le critiche di tutti coloro che avevano notato una sospetta somiglianza del nuovo veicolo realizzato su piattaforma modulare 'Giorgio' con la Bmw Serie 3.  Con essa Alfa Romeo punta al raggiungimento dell'obiettivo delle 400 mila vendite annue, che a questo punto non potrà essere più raggiunto nel 2018, ma negli anni successivi.