Con la legge di Stabilità del 2015, l'esecutivo retto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha reintrodotto il bollo auto storiche sulle vetture con più di 20 anni di vita. L'esenzione rimane in vigore solo per le automobili che hanno da 30 anni in su. Questo provvedimento è stato a lungo osteggiato dai rappresentanti delle categorie interessate, i quali temevano un danno al settore e ovviamente anche dai possessori di veicoli d'epoca. Le loro preghiere tuttavia sono rimaste inascoltate, infatti il governo ha impedito in tutti i modi che si potesse tornare indietro.

Nonostante ciò qualche regione ha provato a fare di testa propria ed infatti al momento la situazione non è uguale in tutte le zone del nostro paese, ma comunque la stragrande maggioranza delle regioni italiane ha dovuto fare i conti con il 'niet' del governo, che ha di fatto impedito un ritorno al passato.

Crollo del 20% a causa della reintroduzione del bollo

Oggi però è il momento di fare un primo bilancio della situazione causata da questo cambiamento, che ha finito per mettere in ginocchio un settore, come era stato ipotizzato dagli addetti ai lavori. Con il bollo auto storiche per le vetture tra i 20 e i 30 anni nel giro di un anno si è assistito ad un crollo del mercato pari a -20%. Tanti sono stati i possessori di questo tipo di veicolo che pur di risparmiare hanno pensato bene di rottamare la propria vettura o cederla all'estero.

Il risultato dunque è che il parco auto delle vetture storiche del nostro paese è uscito fortemente penalizzato da questa situazione. 

La Cgia di Mestre contraria all'aumento delle accise sul carburante

Le associazioni di categoria lamentano in seguito all'introduzione del bollo auto storiche una riduzione del numero degli associati. Molti infatti si sono disfatti delle proprie auto, in quanto i costi di gestione erano divenuti insostenibili per auto che molto spesso rimangono in garage per la gran parte del tempo. Tra l'altro la Cgia di Mestre che da sempre è molto critica con il governo per questa decisione contesta anche la proposta di abolizione del bollo auto, di recente tornata in auge con il benestare per Premier che apprezza l'idea di togliere il bollo e sostituirlo con un aumento delle accise sul carburante. Questo in quanto un simile provvedimento finirebbe per aumentare le spese di molti e soprattutto di tutti coloro i quali usano l'automobile per motivi di lavoro.