Jean-Claude Juncker, nella conferenza stampa del 15 gennaio, ha criticato il Premier italiano per le divergenze sul futuro del settore bancario e sull'andamento del bilancio. Juncker rivendica per sé la paternità della flessibilità di bilancio, inventata dall'Italia. Ad essere obiettivi, la politica italiana ha contribuito a cambiare, o sta tentando di farlo, l'economia europea, mettendo al centro, non l'austerità, ma la crescita economica per lo sviluppo.

Una delle regole fondamentali, in politica, è quella di essere presente e lottare per affermare i propri principi, e sottoscrivere, insieme agli altri, le regole da rispettare. Da quel momento tutto è chiaro, ed a nulla valgono le successive proteste. Chi è assente sbaglia.

La chiarezza alla base

Gli accordi devono essere chiari e la cosa più importante è che gli stessi vengano rispettati da tutti e, chi è preposto all'osservanza delle regole, non possa usare due pesi e due misure. La Germania ha salvato le Banche con i soldi pubblici e, quando poi ha concluso l'operazione, ha preteso dagli altri l'osservanza di nuove regole che escludono la stessa possibilità per gli altri.

Il commento è superfluo. La responsabilità ricade su quel Governo che ha sottoscritto le nuove regole a cui ci richiama l'Europa. Possiamo certamente chiedere una rettifica, con una proposta politica ufficiale da discutere nelle sedi opportune.

Tutela per i depositanti

Al contrario, per la pubblica opinione, potrebbe apparire come una propaganda politica finalizzata a guadagnare consensi elettorali. La garanzia a favore dei depositanti è un atto dovuto e l'Europa si deve far carico del problema. L'Unione bancaria, a sua volta, dovrà rispondere all'Europa con le fideiussioni necessarie ed adeguate, pena lo scioglimento della banca per mancanza di requisiti idonei.

Sul problema è intervenuto anche il capogruppo socialista al Parlamento europeo, Gianni Pittella, il quale ha fatto notare, che la "fiducia a Juncker non è eterna" e ha chiesto nuovo sforzi sul fronte degli investimenti e dell'economia.