La proposta di devolvere almeno una parte del jackpot del superenalotto avanzata e sostenuta da più parti ha trovato ampissimo consenso sui social, dove non manca chi commenta ricordando che il jackpot del superenalotto non è in mano allo Stato, bensì ad una società privata, che versa le imposte allo Stato. Tuttavia il governo e l'opinione pubblica potrebbero esercitare pressione in questa direzione, magari con il sostegno dei media, e ottenere questa popolarissima mossa dalla società che gestisce il Superenalotto. Anche senza necessariamente azzerare il jackpot, una parte degli oltre 128 milioni di euro del montepremi potrebbe essere "estorta".

Ma il governo potrebbe fare di più: disporre una tassa sul gioco d'azzardo, una tantum oppure temporanea, e magari farla diventare permanente come lo sono divenute le accise sulla benzina imposte in passato.

Una tassa sul gioco d'azzardo

Anziché imporre nuove accise sui carburanti, come fatto in precedenza dai governi, Renzi potrebbe mettere le mani sul portafoglio delle grandi holding del gioco d'azzardo, i cui bilanci sono floridissimi. Quelle società che alcuni anni fa finirono al centro di contestazioni per gli sconti ed i condoni ottenuti sulla multa per evasione fiscale accertata dall'ex Colonnello delle fiamme gialle Umberto Rapetto.

Il governo potrebbe introdurre, forse anche con un decreto dettato dall'urgenza della situazione, una tassa sul gioco d'azzardo, andando a prelevare i soldi dai giochi a premi in denaro che hanno determinati requisiti - quelli del superenalotto e di altri giochi simili, per intenderci - oppure trovare altre formule, e magari estendere la tassa anche alle diffusissime slot machine, che ormai si trovano in quasi tutti i bar ed in numerose sale da gioco dedicate, per un giro d'affari annuale di varie decine di miliardi di euro, non sempre gestiti in modo trasparente, come evidenziato dalla iena Nadia Toffa in alcuni servizi della trasmissione televisiva di Italia1 e nel suo libro "quando il gioco si fa duro".

Ludopatia in aumento

Una tassa sul gioco d'azzardo oltre ad aiutare seriamente i terremotati - quelli del nuovo sisma, e magari anche quelli dei precedenti terremoti che non sono stati ancora sistemati definitivamente - potrebbe forse anche contribuire a limitare anche il gioco d'azzardo, e dunque i problemi connessi. La diffusione su larga scala di slot machine ha fatto moltiplicare i casi di ludopatia, patologia che riguarda alcune migliaia di persone. Esperti e associazioni sensibili alla materia hanno più volte lanciato appelli, e anche recentemente la SPI-CGIL - il sindacato dei pensionati della CGIL - è tornata a chiedere una regolamentazione per limitare il fenomeno, che riguarda anche molti pensionati, alcuni dei quali perdono il controllo e infilano nelle macchinette l'intera pensione, se non anche i risparmi di una vita.