"La chat al lavoro? Una distrazione verrà usata solo per usi non lavorativi". Le parole che ho ripetutamente sentito non erano esattamente queste ma lascio alle lettrici e ai lettori il piacere di immaginarle asserite dai loro capi e/o colleghi. 

Satya Nadella (CEO di Microsoft) ha personalmente introdotto il nuovo strumento chat-based workspace usando concetti potenti ed evocativi: l'arte dei team paragonando i gruppi che lavorano insieme alle orchestre o ai vogatori del canottaggio.

Entrambi, musicisti e sportivi, sono eccellenti da soli ma collaborando ottengono il successo. Il paradosso dei nostri tempi dove disponiamo di abbondanza di informazione, ma scarsità di focalizzazione dell'attenzione da parte dell'uomo. Passando poi a temi più aziendali quali la conoscenza istituzionale di un team ovvero la capacita di essere creativi (o creators, per rimanere in tema con il prossimo creators update di Windows 10) per raggiungere insieme i risultati essendo più produttivi ed efficaci.

Si parte dalla chat ma si arriva all'intelligenza artificiale 

Ma può uno strumento arrivare a tanto?

Nell'information tecnology Apple ha dimostrato come un'idea, in quel caso la semplicità della user experience per attività che si fanno di più (leggi email e navigare), consente di stravolgere il mercato

E qui l'idea c'è. Lo conferma il fatto che Facebook abbia rilasciato Workplace; e che Slack sia giustamente preoccupato della concorrenza di Microsoft proprio nel campo dove è al momento il migliore sul mercato. 

Teams offre un luogo virtuale dove sono a disposizione tutti gli strumenti e si posso raggiungere le persone che con me concorrono ad un obiettivo: dallo spazio dove salvare i file, ai meeting con condivisione audio video, dagli strumenti office (Word, Excel, Power Point, mail, calendario) alla business intelligence (Power BI), dalla rubrica con la presence (Skype) alle notifiche in tempo reale di eventi che mi riguardano; il tutto condito con un po' di intelligenza artificiale (chatto con Who Bot al quale chiedo informazioni sui colleghi) e accedo in mobilità da qualunque dispositivo (Android, IOS e Windows Phone).

Alla base ci sono gli stessi strumenti di sempre: ma ora dispongo di tutto ciò correlato e contestualizzato in un unico workspace: persone, obiettivi, dati, info -> dalla cartella ai channel.

Sarà un successo!(?)

Di sicuro Microsoft ha qualche vantaggio competitivo: l'azienda conosce molto bene le grandi aziende globali grazie alla diffusione del suo sistema operativo Windows e dei suoi software Outlook, SQL Server, Office, Lync (Skype For Business).

L'offerta nel cloud sarà sicuramente appetibile per le piccole e medie aziende mentre per le grandi aziende tale opzione potrebbe diventare un grattacapo per i CIO in quanto le norme che regolano l'utilizzo del cloud (non si sa se sarà disponibile una versione on premise), la privacy e la compliance alle leggi sono tutt'altro che chiare e, soprattutto in Europa che rischia di perdere la propria sovranità digitale (fosse solo questo il problema dell'Europa, nda), non ci sono norme certe e chiare ma ogni stato applica, se le applica, regole diverse.

Stiamo dunque a vedere cosa accadrà (al momento la customer preview è disponibile in 181 paesi e in 18 lingue mentre la General Availability sarà rilasciata nel primo quadrimestre 2017) e prepariamoci ad usare Microsoft Teams (o Slack o Workplace o qualsiasi altra cosa ci verrà resa disponibile dal dipartimento IT) per portare a termine, magari divertendoci, i nostri progetti collaborando allegramente con i colleghi. E nel frattempo andiamo a prendere il caffè con la brunetta della riunione delle 11 ... alla faccia del nostro ex capo che starà sicuramente cercando il numero per chiamarla sul fisso. Who Bot: dove lavora Giulia A.R.?