Con il mese di settembre si è interrotta la pubblicazione dei dati di vendita da parte di FCA per quanto concerne il mercato degli Stati Uniti: l'ultimo mese per il quale è presente il dettaglio per i singoli modelli è infatti agosto 2016, mentre per gli ultimi due mesi (settembre ed ottobre) non c'è traccia del dettaglio sul sito USAné sul sito istituzionale.
Tale comportamento sembra contagiare anche l'Italia quantomeno per ciò che concerne il marchio Alfa Romeo, sotto i riflettori in questi mesi per il recente lancio dell'alfa romeo giulia; la berlina ha infatti come obiettivo competere nel difficilissimo segmento D premium le cui avversariesonobest seller del calibro di BMW serie 3, Mercedes classe C e Audi A4.
Nelcomunicato stampa di FCA si dice che le vendite di Alfa Romeo sono aumentate del 31,3% nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente e "L’importante crescita delle immatricolazioni in ottobre è dovuta essenzialmente alla Giulia, le cui vendite aumentano costantemente con un trend fortemente positivo."
Trend Positivo, ma niente dettagli
Quindi trend positivo ma niente dati precisi. E anche dall'UNRAE,a differenza dei mesi precedenti, non è più presente la Top 10per segmento. Il successo di Giulia avrà impatti grandissimi sull'occupazione dello stabilimento di Cassino dove viene prodotta (e dove a breve inizierà inoltre la produzione dello Stelvio - nome non confermato - primo SUV della storia per Alfa Romeo) per essere venduta in 100 paesi ma in particolare in USA (i primi esemplari sono sbarcati ad ottobre) e in CINA il prossimo anno.
Il solo rumor di una riduzione della produzione a Cassino ha dato il via a speculazioni sul fatto che Giulia non andasse così bene e fosse quindi fonte di preoccupazione per i vertici. Speculazioni dissipate nel corso della conference call di FCA nella quale lo stesso amministratore delegato Sergio Marchionne ha dichiarato di essere estremamente soddisfatto delle vendite di Giulia.
Dati di vendita e mercato USA
Recentemente FCA negli USA è stata inoltre oggetto di indagine a causa di possibili dati di vendita non corretti e in seguito a ciò FCA ha rivisto le modalità di calcolo delle consegne.
Per il mercato USA è previsto un rallentamentoe, in particolare per FCA, ci saranno mesi di previsto assestamento al fine consentirel'aggiornamento dei siti produttivi per la dismissione della compatta Dodge Dart e della mid size Chrysler 200 a favore dei più redditizi pick up e SUV.
Èpossibile dunque ipotizzare che FCA abbia deciso di evitare che la diffusione di dati "grezzi" possa dare adito a fraintendimenti e/o preoccupazioni che possano potenzialmente impattare l'andamento del titolo?
Di certo si può solo notare che è in atto una revisione delle modalità di comunicazione da parte del costruttore che vedremo se sarà confermata nei prossimi mesi.