Il presidente della Commissione Mobilità del Comune di Roma, Enrico Stefano, ha per la prima volta illustrato, durante un convegno, il piano del Campidoglio per istituire anche a Roma una Congestion Charge Zone, o letteralmente zona ad alta congestione, meglio nota come Area C. L'idea sarebbe di far pagare, all'interno dell'anello ferroviario, un pedaggio differenziato a seconda se il soggetto sia residente o meno e in quale zona all'interno dell'anello, se il suo veicolo è ecologico e che classe di inquinamento gli è stata attribuita o se appartiene a determinate categorie protette.

il presidente Stefano ha dato anche le tempistiche di partenza effettiva del progetto e precisamente la metà del 2018, in quanto a quel tempo dovrebbe essere già attiva la linea C della metropolitana fino a San Giovanni; inoltre dovrebbero, nel frattempo, essere acquistati circa 2000 autobus per poter potenziare il servizio pubblico.

Il piano predisposto dal Campidoglio

Il piano studiato dal Comune di Roma parte dalla volontà di incentivare nella popolazione cittadina residente, sia fuori che dentro l'anello ferroviario, l'utilizzo dei mezzi pubblici e la condivisione del mezzo privato, il cosiddetto car sharing.

Ecco perché è stato previsto di concedere ai residenti dell'Area C 150 bonus mobilità annui per poter entrare ed uscire dalla zona a traffico congestionato, prevedendo, nel contempo, che nelle ore di punta, specialmente al mattino, per poter accedere siano necessari 2 bonus. A questo scopo, si stanno anche potenziando il numero delle telecamere a presidio dei varchi elettronici. Sopratutto nei punti dove, finora, era consentito l'accesso ai soli pullman turistici.

Nelle intenzioni dell'Assessorato alla Mobilità del Comune di Roma c'è la volontà di cercare di abbattere il traffico privato di una percentuale pari o superiore al 10%, decongestionando il centro cittadino e aumentando quindi la fluidità del traffico commerciale.

Una mano in questo senso, sempre secondo il presidente Stefano, potrebbero darla le nuove tecnologie affiancando al car sharing il cosiddetto car pooling, un sistema che consente al cittadino, mediante l'installazione sul suo smartphone o tablet di una app, di trovare un "passaggio" al prezzo di un piccolo rimborso spese, che comunque non costituisce un lucro per chi mette a disposizione l'auto. Per incentivare questa pratica il Presidente Stefano pensa anche alla possibilità di introdurre degli incentivi di carattere economico, come degli sconti sugli ingressi o parcheggi riservati a chi condivide il mezzo.