Ricerca e sperimentazione stanno lavorando ad un ritmo incredibile in questo periodo, ottenendo risultati incoraggianti, dopo gli spermatozoi in vitro contro l'infertilità maschile, ecco il trapianto di cellule staminali celebrali per combattere la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica).

La SLA è una rara malattia neurodegenerativa che colpisce le cellule nervose celebrali e del midollo spinale preposte al controllo della muscolatura volontaria, ha decorso lento e la prognosi va da 3 a 5 anni di vita dopo la diagnosi, ovvero fino al momento in cui essa colpisce i muscoli respiratori causando paralisi respiratoria progressiva con polmonite ab ingestis.

E' decisamente prematuro parlare di una cura definitiva contro la SLA, ma si tratta comunque di un notevole passo avanti nella cura di questa terribile malattia. Si sono ottenuti risultati positivi con il trapianto di staminali celebrali nei primi 18 soggetti sottoposti a questa sperimentazione.

La sperimentazione sarà condotta dal  dott. Angelo Vescovi

La sperimentazione con le staminali è condotta dal dott. Angelo Vescovi, professore di biologia cellulare presso l'università Bicocca di Milano, nonché direttore scientifico dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Pio.

La prima fase di questo studio clinico, condotta su pazienti italiani, è mirata a dimostrare la sicurezza del trattamento basato sul trapianto di cellule staminali celebrali, prelevate da feti abortiti spontaneamente.

I risultati sono eccellenti in quanto, non solo il trattamento risulta sicuro per i pazienti, ma fa riscontrare benefici a livello neurologico rispetto al decorso della malattia.

Il commento del dott. Angelo Vescovi è assolutamente positivo: "I risultati sono eccellenti, tuttavia è presto per parlare di una terapia contro la SLA, sono necessarie ulteriori conferme".

Adesso è tutto pronto per il passaggio alla fase 2 di questa sperimentazione che verrà condotta su un target molto più ambio di pazienti, si parla di 70 - 80 individui, sempre italiani, che inizierà nell'anno 2016.

Auguriamo buona fortuna al dott. Angelo Vescovi ed al suo staff di ricercatori, sperando che i risultati siano sempre migliori, privi di eventi avversi e che un giorno, grazie al loro lavoro, la SLA non sarà più una sentenza di morte per le persone che sono affette, e che quest'ultime possano combatterla ed avere una migliore aspettativa di vita.