La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia virale che va a colpire in maniera definitiva ed in modo lento e doloroso le cellule che sovrintendono il controllo dei muscoli. L'individuo colpito perde quindi l'abilità, in maniera lenta ed inesorabile, delle sue capacità motorie e organiche. E' difatti definita una malattia multifattoriale, in quanto colpisce anche le funzioni normali di un essere umano come ad esempio la deglutizione, la respirazione e l'articolazione delle parole. Nella maggior parte dei casi la SLA non colpisce il cervello direttamente e le sue funzioni cognitive.
Il malato difatti mantiene inalterati i suoi ricordi e le sue capacità intellettive, come quelle tattili.
Tipi e cause
La SLA, innanzitutto, viene definita una malattia neurologica e viene suddivisa in tre tipi:
a) SLA tipica o comune, che colpisce la metà dei malati
b) SLA in forma bulbare e colpisce un quarto dei malati
c) SLA che attacca precipuamente i tessuti addetti alla coordinazione motoria, colpisce anch'essa l'altro quarto dei malati.
Le cause possono essere di vario genere essendo la malattia multiforme, ma i casi principali (anche se la rarità della malattia non permette studi precisissimi) derivano da un virus, dall'esposizione prolungata ad un ambiente contaminato da piombo, alluminio, o pesticidi, dall'eccesso di anticorpi, dall'elevata presenza di glutammato( amminoacido addetto alle funzioni neurologiche), infine dalla mancanza di riserve nutritive delle cellule del sistema nervoso.
Esami e cure
Gli esami da fare per accertare la malattia sono principalmente questi:
a) esami neurofisiologici approfonditi
b) biopsia del tessuto muscolare
c) puntura lombare
d) risonanza magnetica del midollo spinale e dell'encefalo
Quando viene confermata la presenza della SLA, le aspettative di vita variano da un minimo di 3 anni ad un massimo di 10 anni.
I medicinali, tranne i respiratori meccanici, servono a ben poco purtroppo.
Cure attuali e future
Il farmaco per eccellenza nella cura alla SLA è il riluzolo. Questo farmaco agisce direttamente sul metabolismo del glutammato. Le ricerche per trovare un vaccino si susseguono con l'isolamento di particolari geni ritenuti responsabili in alcuni casi. La ricerca non si ferma anche attraverso prove sperimentali con cellule staminali cerebrali.