Una ricerca italiana promette un significativo passo in avanti per quanto riguarda la diagnosi dell'Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative. Nello specifico la tecnica è stata messa a punto dai ricercatori dell'Istituto di Fisica applicata (Ifac Cnr), in collaborazione con altri istituti ed enti di ricerca.
In cosa consiste la nuova tecnica
Il metodo innovativo consente una diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative.
La nuova metodica messa a punto dai ricercatori permette di rilevare la presenza di proteine e biomarcatori presenti nell'organismo soltanto in minime tracce. In tal modo è quindi possibile fare una diagnosi dell'Alzheimer o del Parkinson quando ancora non si sono manifestati i sintomi caratteristici di queste patologie.
Questa nuova metodologia, che consente di riconoscere in fase precoce i marcatori delle patologie neurodegenerative, si fonda sull'attivazione laser di nanocristalli d'argento a forma di cubi. In tal modo è possibile identificare le molecole, precursori di queste patologie, che sono presenti nei principali fluidi biologici.
Questo segnale è fondamentale in quanto dà informazioni sulla composizione e la struttura della biomolecola che viene riconosciuta, anche se presente in tracce minime. Gli esperimenti condotti finora hanno dimostrato la bontà di questo approccio. Tuttavia prima che la tecnica possa essere utilizzata in ambito clinico bisognerà procedere a una fase di test preliminari, che saranno fondamentali per valutare "la complessità dell'impronta ottica dei vari biomarcatori".
D'altronde soprattutto nelle patologie a carattere neurodegenerativo, la prevenzione è fondamentale perché consente di intervenire quando i danni alle cellule cerebrali, nel caso sia dell'alzheimer o del Parkinson, non si sono ancora prodotti o non hanno assunto carattere irreversibile.
Lo studio è stato pubblicato su Acs Nano.
Alzheimer: cos'è
L'Alzheimer è una patologia a carattere neurodegenerativo che solo in Italia colpisce circa 600mila persone. Tale patologia rappresenta la forma di demenza senile più comune. Il morbo comporta uno scadimento progressivo delle capacità cognitive. La patologia si caratterizza per la presenza di placche amiloidi nel cervello e di ammassi neurofibrillari. La diagnosi si basa sulla valutazione cognitiva attraverso una serie di test che misurano diverse funzioni, ad esempio la memoria a breve e a lungo termine. Allo stato attuale non esistono terapie efficaci per la cura di questa malattia.