Sebastian Vettel non si nasconde e anzi alimenta le ambizioni della Ferrari, ancor di più dopo gli esiti positivi arrivati dai test invernali appena conclusi a Barcellona. Veloce e costante nei test e senza grossi problemi di affidabilità, la sua vettura gli ha permesso di risultare spesso il più veloce in pista. Fernando Alonso, invece risulta meno entusiasta ma pronto a dare il 100% per sopperire alla mancanza di velocità della sua McLaren.

Tra non molto, il 20 marzo in Australia sarà di nuovo tempo di correre, e i piloti in questo caso due dei più forti in circolazione e della storia, hanno pareri differenti.

Vettel ottimista sulla Ferrari:

Ecco come comincia il discorso il ferrarista, in un'intervista rilasciata all'emittente tedesca Rtl e riportata da As: "Sono soddisfatto, siamo nella posizione in cui vogliamo essere. Anche Kimi lo è e sembra molto veloce. L'obiettivo del Team è vincere il titolo, Il mio è vincere le gare e diventare campione del mondo perché la vettura di base è molto buona, abbiamo fatto un grosso balzo in avanti, ma è ancora tutto da vedere" e chiude il discorso con una sentenza: "Qualsiasi altra cosa non sarebbe sufficientemente buona, non solo per me ma anche per la squadra, la nuova vettura ci deve dare la possibilità di chiudere il gap».

Alonso è molto meno sicuro rispetto a Vettel e sogna la Mercedes:

“Si vuole sempre essere nel team con la macchina più performante, in questo caso le frecce d'argento, comunque sono felice di correre per la McLaren, sono molto motivato. La scorsa stagione abbiamo sofferto tanto per la power unit e anche se la MP4-31 è sicuramente migliorenon sarà abbastanza per recuperare il gap sulle prime squadre perchè ci mancano ancora tra i 30 e gli 80 cavalli ma ce la metteremo tutta".

Infine parla della F1 moderna, in piena crisi:

La F1 odierna, tutta bottoni ed elettronica non lo entusiasma affatto: “Le monoposto attuali sono troppo lente e non ci si diverte più a guidarle. Senza contare le gomme, nessuno capisce come gestirle visto che le altre pressioni hanno abbassato il livello di grip e di tenuta, e questo penalizza il tempo sul giro”.