La celeberrima tennisa russa Maria Sharapova, nota ai più non solo per le indiscutibili doti tecniche quanto anche per il suo altrettanto indiscutibile fascino, è stata clamorosamente colta in fallo agli Australian Open 2016 e sospesa in via cautelare per doping dalla WTA (Women's Tennis Association). La Sharapova, che non disputa un torneo proprio dal grande slam che si è tenuto in gennaio in quel di Melbourne a causa di un infortunio all'avambraccio sinistro, ha convocato una conferenza stampa a Los Angeles nella quale, visibilmente commossa, ha ammesso di aver assunto la sostanza dopante.

Il fatto

La tennista siberiana, che è stata una delle ultime avversarie della nostra Flavia Pennetta prima che desse addio al tennis, a sua discolpa ha aggiunto che l'assunzione di tale sostanza va avanti da oltre 10 anni e che essa sia stata proibita solo a partire da quest'anno. Un errore di valutazione, un peccato veniale, dunque. Fatto sta che la lettera ricevuta della Federazione Internazionale del Tennis è caduta come un fulmine a ciel sereno sulla tennista ventinovenne, capace a soli 18 anni di issarsi fino al tetto del mondo delle classifiche WTA. Oggi, poco più di dieci anni dopo, rischia di dover dire addio prematuramente a quel circuito che tante soddisfazioni le ha dato.

Tra i suoi più grandi successi, ben 35 ad oggi, vanno sicuramente menzionati i due Roland Garros mentre almeno una volta è risultata campionessa delle tre rimanenti prove dello Slam.

È inoltre la terza tennista in attività per numero di tornei vinti, alle spalle soltanto di Serena Williams e Venus Williams. Può vantare, inoltre, tra i tanti primati, anche il numero più alto di tornei Premier vinti in carriera: ben 12. Con questi numeri, con queste premesse e con un talento cristallino come quello della Sharapova sembra impossibile, oggi, pensare anche solo lontanamente ad un allontanamento repentino dal tennis giocato. L'auspicio della russa, così come quello di tutti gli amanti del tennis e dei suoi numerosissimi supporter sparsi per il mondo, è che le possa essere data un'altra possibilità e che non venga punita pesantemente per un errore del genere.