Da una raccolta di dati statistici risulterebbe che, nel corso degli anni e rispetto al passato, le facoltà informatiche siano state scelte per lo più dagli uomini rispetto alle donne. Grazie alla raccolta dei dati, l’Università di Pisa ha deciso di ricordare la prima programmatrice informatica della storia, festeggiando i 200 anni dalla sua nascita. Si tratta di Ada Lovelace e chissà che non si tratti di una strategia per ricevere nuove iscrizioni da parte del genere femminile. Dai dati, infatti, risulta che negli anni Settanta e Ottanta, le studentesse erano maggiormente interessate alla tecnologia informatica, tanto da sceglierla nel percorso di studi all’Università.

L'informatica nella storia

In Toscana, ad esempio, nella facoltà di Ingegneria informatica di Pisa, nel 1981 era iscritto circa il 50 per cento di donne. Nel 2015, invece, si è verificato un calo netto. Infatti, le studentesse erano pari al 14 per cento. Si tratta di una notevole differenza rispetto al passato, probabilmente dovuta alla nascita di nuovi programmi e percorsi di studio. 

Effettivamente, quella della facoltà toscana nel ricordare la prima donna laureata in informatica potrebbe essere o sembrare una ‘tattica’. Diffondendo questa informazione potrebbero aumentare le iscrizioni e si potrebbe approfondire il rapporto tra donne e tecnologia.

Per questo, l’Ateneo di Pisa ha scelto di dedicare tre giorni ad Ada Lovelace. Il 9, il 10 e il 14 dicembre sarà possibile raggiungere un parterre di esperte di nuove tecnologie informatiche e alcuni studiosi di storia ed informatica internazionale. Ciò che potrebbe attirare l’attenzione riguardo la vita di Ada e del modo in cui la celebre studentessa, quando aveva poco meno di vent’anni, iniziò a collaborare con Charles Babbage, uno degli scienziati proto-informatici più importanti.

Dunque, se negli anni passati le donne tendevano a frequentare questo tipo di corso di studio, negli anni seguenti le iscrizioni sono venute meno. Il dato statistico risulta essere maggiore negli anni Ottanta perché pari al 36 per cento rispetto al 14 per cento delle studentesse iscritte attualmente.

Sembrerebbe che dal 1990 si sia registrato un calo di iscrizioni, basti pensare all’8 per cento delle iscritte soltanto nel 2012.

A distanza di anni le donne italiane hanno preferito le scienze umanistiche alla tecnologia informatica, venendo meno le iscrizioni in queste facoltà. Non si può dire lo stesso nelle Università della California, dove si è registrato un aumento di percentuale rispetto all’Italia, ovvero risultano essere laureate in Scienze informatiche circa il 30 per cento delle studentesse.

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